Tra arte, moda e caos L’installazione che riproduce suoni e luci provenienti dall’universo

Si chiama Transmitter / Receiver ed è l’ultima opera di Carsten Nicolai, esposta da Marsèll Paradise (Milano) dal 15 aprile 2023 in occasione dell’Art Week. Il gioco di colori catturato dalla macchina è lo stesso a cui si è ispirata la recente collezione del marchio veneziano

Ph. Mattia Balsamini

Si tratta di un vecchio adagio dell’arte moderna, da Paul Klee a Giacometti, passando da filosofi come Bergson: non l’arte come imitazione delle cose esistenti, ma come capacità di rendere visibile l’invisibile, di aumentare e rendere porosa la percezione nei confronti di ciò che prima nemmeno esisteva. In questo l’arte si comporta come la macchina fotografica, la macchina da presa, il microscopio o il telescopio. Assomigliando perciò alla scienza.

Se quest’ultima lavora in certo senso sull’espansione delle capacità percettive al pari dell’arte, non limitandosi a riprodurre ma a produrre da zero qualche cosa, ecco spiegata l’installazione Transmitter / Receiver dell’artista tedesco Carsten Nicolai. Parte della presentazione della collezione Spring Summer 23, sarà in mostra da Marsèll Paradise a Milano dal 15 aprile 2023 in occasione della Milano Art Week.

Si tratta di una sorta di sismografo multi-sensoriale che esalta, amplifica o rivela fenomeni ottici: particelle, luce, colori completamente prodotti dal caso, proprio come il nostro sguardo e i nostri sensi quando si posano in maniera randomica attraverso il mondo. Originariamente pensata per la Haus der Kunst di Monaco di Baviera, la scultura o macchina che dir si voglia viene controllata da un contatore Geiger, uno strumento che rileva la presenza di particelle radioattive terrestri ed extraterrestri – nel senso che i suoni intrappolati provengono anche dal cosmo, da ciò che non deriva direttamente dal pianeta, ma appartengono già a derive cosmologiche o spaziali.

Il contatore è installato direttamente sul tetto di Marsèll Paradise, carico di impulsi elettrici provenienti da quello che è a tutti gli effetti un medium, un codice sinestetico, un modello matematico o algoritmico. Del resto, Carsten Nicolai ha sempre tratto ispirazione dai sistemi di riferimento scientifici ed esplora griglie e codici, auto-organizzazioni, errori e strutture causali per rompere continuamente i confini tra i vari generi artistici.

Attualmente risiede a Berlino, dove svolge la sua attività di triplice ricercatore: artistico, mistico e scientifico. Le sue opere sono state esposte nelle più prestigiose gallerie delle capitali del nord Europa, dalla Neue Nationalgalerie al K21 di Düsseldorf, fino a Francoforte e Venezia, dove ha esposto per la prima volta in occasione della Biennale del 2001 e del 2003. Potremmo dunque definirlo un linguaggio del caos, primigenio e primitivo, come può essere primitivo tutto ciò che precede l’esistenza umana e che al tempo stesso la supera e la sovrasta, anzi, in un certo senso, la contiene. Il sottofondo che regola il metronomo dell’apparire epistemico delle cose è impercettibile, impercepibile e misterioso.

photo by Mattia Balsamini

Se per giunta si accosta ai colori della collezione primavera estate di Marsèll, l’installazione assume un quarto significato, una quarta funzione, del tutto inattesa: quella estetica. La palette voluta dall’impresa veneziana esamina la luce, le sfumature degli orizzonti estivi, dorati, verdi, blu. Le componenti di questi riverberi luminosi sono catturate proprio nel loro riflettersi fugacemente sulla terra.

Non è la prima volta che Marsèll decide di collaborare con esponenti del settore creativo per sottolineare l’importanza e la cura della libertà di espressione in tutte le sue forme. Il marchio è visionario. Oltre a essere un’eccellenza nella produzione di calzature e accessori, dal 2001 promuove un’idea di arte a tutto tondo, magnetica, trasversale, frutto di una vera conoscenza. I suoi oggetti sono destinati principalmente all’uso quotidiano, non conoscono differenze di genere a una commistione con la vita e i suoi ritmi: la tiratura è limitata.

photo by Mattia Balsamini

Una concezione di moda che esula dal sistema economico odierno, che insomma produce meno e meglio, e si appoggia, anzi, sublima tutto ciò che appartiene alle più alte sfere del pensiero. Lo scopo è aumentare il campo potenziale dell’esperienza. E oggi questa missione non può che essere trasmittente.