Divorzio rinviato?Il patto tra Renzi e Calenda per le elezioni europee

Ieri l’incontro in Senato, alla presenza dei due leader. Si cerca un’intesa su un documento comune. Oggi appuntamento alla Camera e domani al Teatro Eliseo di Roma per la tappa italiana di Renew Europe

(La Presse)

Il divorzio definitivo tra Azione e Italia viva, quello che fu il Terzo polo, dopo settimane di insulti e polemiche sembra essere rimandato. «Alle Europee, quando ci sarà da decidere parleremo con tutti», ha detto Carlo Calenda ieri entrando al Senato prima del chiarimento con gli alleati. È il segno che l’accordo è stato raggiunto. «Faremo tutto in assoluta autonomia, a patto che quelli con cui dovremo fare la lista non avranno avuto comportamenti ostili. Sto andando a fare una riunione con loro». «Si potrà ricostruire un clima di fiducia con Renzi?», gli chiedono i giornalisti assiepati. E lui risponde: «Nella vita è tutto possibile, andiamo a sentire».

Come racconta il Corriere, a fare da regista della tregua nel Terzo polo c’è Raffaella Paita, renziana doc ma capogruppo al Senato di Azione-Italia viva. È lei che formalmente ha convocato questo vertice che, almeno fino a 24 ore prima, avrebbe dovuto sancire il divorzio dei gruppi parlamentari. In sala, oltre a Calenda, c’è pure Renzi. I due si dicono nuovamente «Ciao», dopo settimane di insulti e cambi di casacche da Azione a Italia viva (la deputata Naike Gruppioni e Giulia Pigoni, consigliera regionale e segretaria di Azione in Emilia-Romagna). Presenti anche la vicepresidente Mariastella Gelmini, Silvia Fregolent, Marco Lombardo, Ivan Scalfarotto, Enrico Borghi, Daniela Sbrollini, Giusy Versace.

Da Italia viva fanno trapelare «soddisfazione per la retromarcia di Calenda che martedì scorso annunciava in diretta da Floris di non voler fare la lista unitaria di Renew Europe, mentre oggi ha modificato la propria idea». Ieri i due alleati per forza si sono parlati tramite le agenzie di stampa e facendo rimbalzare via WhatsApp i rispettivi documenti per cercare un’intesa.

Il documento di Azione evidenzia che «i gruppi parlamentari debbano rimanere uniti, essendo questo un mandato preciso degli elettori del Terzo polo», per poi chiedere che «si fermino immediatamente tutte le iniziative ostili e gli attacchi mediatici diretti e indiretti, affinché possa riprendere il lavoro di leale collaborazione tra i due partiti a livello parlamentare e territoriale». Poi tocca al «punto politico»: Azione «è pronta a valutare con tutte le formazioni politiche e le associazioni appartenenti all’area di Renew Europe, a partire da Più Europa e i liberaldemocratici europei, la possibilità di costruire una lista comune per le Europee del 2024».

Un patto, seppur fragile, siglato in extremis, anche per evitare una figuraccia. Domani Calenda e Renzi si ritroveranno di nuovo insieme, sullo stesso palco al Teatro Eliseo di Roma per la tappa italiana di Renew Europe con il presidente Stéphane Séjourné. I due leader del Terzo polo parteciperanno al dibattito «La necessità di una forza politica riformista in Europa», assieme ai Liberali democratici europei e a Più Europa.

Oggi alla Camera, dove si terrà un nuovo confronto. A Montecitorio i renziani sono dieci e i calendiani undici, tutti guidati da Matteo Richetti, fedelissimo di Calenda, a cui toccherà mettere il sigillo definitivo alla tregua tra i due.

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