La controffensivaL’esercito ucraino avanza nel Donetsk e libera tre villaggi

Anche i russi ammettono che i soldati di Kyjiv sono avanzati di almeno sei chilometri, procedendo verso sud. i partigiani ucraini di Melitopol hanno fatto esplodere il ponte ferroviario di Yakymivka usato da Mosca per i rifornimenti antiaerei dalla Crimea alla regione di Zaporizhzhia

AP/Lapresse

Blahodatne, Neskuchne e Makarivka. Tre piccoli villaggi ucraini del Donetsk sconosciuti al resto del mondo fino a pochi giorni fa, ma diventati oggi importantissimi perché la loro liberazione mostra come procede spedita la controffensiva dell’esercito ucraino per liberare i territori occupati dai russi. Myroslav Semeniuk, portavoce della sessantottesima brigata, ha annunciato alla Associated press che sei soldati russi sono stati fatti prigionieri e che l’esercito ucraino ora combatterà per liberare il villaggio di Urozhayne, per poi procedere ancora più a sud. Anche i russi, tramite il canale Telegram vicino ai mercenari del gruppo Wagner ammettono che gli ucraini sono avanzati di almeno sei chilometri negli ultimi giorni. Secondo l’agenzia Unian, i partigiani ucraini di Melitopol hanno fatto esplodere il ponte ferroviario di Yakymivka usato dall’esercito russo per i rifornimenti antiaerei dalla Crimea alla regione di Zaporizhzhia. 

Mentre Kyjiv avanza nel Donetsk, l’esercito russo saccheggia nella regione occupata del Kherson ciò che resta dei villaggi allagati dopo la distruzione della diga di Kakovskaya. Secondo il centro di resistenza nazionale ucraino, i russi avrebbero chiuso l’entrata e l’uscita dei villaggi allagati sfruttando l’abbassamento dei livelli d’acqua. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenksy ha annunciato in diretta televisiva che negli ultimi giorni alcuni rappresentanti della Corte penale internazionale hanno visitato la regione occupata per indagare sulle cause dell’esplosione della centrale idroelettrica e della diga. 

Isolato dalla maggior parte dei paesi del mondo, il Cremlino riceve l’appoggio di un altro Stato emarginato dalla comunità internazionale: la Corea del Nord. Il dittatore Kim Jong-un ha mandato un messaggio a Vladimir Putin, promettendo di voler costruire legami strategici con la Russia: «La giustizia vincerà sicuramente e il popolo russo continuerà ad aggiungere gloria alla storia della vittoria».

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