Giuseppe Conte vuole portare nel Movimento 5 stelle nomi di richiamo, giornalisti, volti noti della tv in vista delle elezioni Europee di giugno 2024. Già circolano alcuni nomi, senza troppe conferme, i rumors vanno da Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, a Michele Santoro, in passato già eletto eurodeputato con i Democratici di sinistra.
La strategia è chiara: il meccanismo elettorale per l’Europarlamento prevede le preferenze, quindi presentarsi solo con una rosa di nomi sconosciuti al grande pubblico nelle liste – in virtù dello stop al terzo mandato – non sarebbe una grande idea.
In un articolo su Repubblica, Matteo Pucciarelli scrive che è «l’ultimo atto della trasformazione da Movimento 5 Stelle a “partito di Conte”: le prossime elezioni Europee sanciranno il ricambio finale, visto che dopo Camera e Senato anche a Bruxelles arriva la tagliola dello stop al terzo mandato».
Vale anche per i big della vecchia guardia, come Fabio Massimo Castaldo, Laura Ferrara e Tiziano Beghin, che torneranno alle precedenti occupazioni. «Per questo l’ex presidente del Consiglio sta già lavorando per ottenere il sì di qualche volto noto di area o comunque compatibile con il corso progressista. Nomi di richiamo, da una parte; ma anche persone a lui vicine, sulla falsariga di quanto è avvenuto lo scorso 25 settembre con l’elezione del suo notaio di fiducia, Alfonso Colucci», scrive Pucciarelli su Repubblica.
Il nome di Marco Tarquinio è tutt’altro che confermato, ma sarebbe una testa di ponte perfetta per parlare al mondo cattolico e a quello di sinistra. E non è l’unico nome tra i giornalisti. Il già citato Santoro per ora è solo suggestione, ma si parla ad esempio di Gaetano Pedullà, direttore del quotidiano La Notizia. E poi, ancora: «Come avvenuto per la candidatura a presidente della Regione Lazio (ma senza successo) sarebbe piaciuta Luisella Costamagna, la popolare conduttrice televisiva, ma proprio e anche grazie all’appoggio del Movimento ha avuto una trasmissione in Rai. Discorso simile per Donatella Bianchi, giornalista pure lei, lei sì poi candidata alla presidenza del Lazio, che arrivata terza venne eletta in Regione salvo poi dimettersi alla velocità della luce, quest’ultima una vicenda che non l’ha aiutata ad accattivarsi le simpatie della base. Però ora è tornata a condurre Linea Blu», si legge su Repubblica.
E per un Pasquale Tridico che è ormai certo della candidatura – il presidente dell’Inps ormai agli sgoccioli ha anche un ottimo rapporto con Grillo – c’è un enorme punto di domanda sul possibile ritorno di Alessandro Di Battista, che però è una scheggia impazzita e forse è troppo ingombrante per Conte.
«Resta infine di capire quale sarà il collocamento europeo del Movimento. Fallito l’attracco nel gruppo dei socialisti, da più di un anno va avanti la discussione con i Verdi, ma è un rinvio dietro l’altro», scrive Repubblica. «I verdi italiani non vogliono saperne di allargare la casa comune ai 5 Stelle, quelli tedeschi invece temono di perdere peso nel prossimo raggruppamento con una infornata di italiani targati Conte». La decisione è rinviata a settembre.