La dottrina di Giorgia Meloni sull’Alleanza Atlantica passa dal Mediterraneo, un «fianco meridionale» da presidiare contro «terrorismo e fondamentalismo». Ma sono le questioni italiane ad assorbire la conferenza stampa della presidente del Consiglio a Vilnius.
Primo, sulla giustizia c’è un tentativo di abbassare i toni. «Intendiamo mantenere gli impegni con gli italiani e spero che il nostro programma possa essere realizzato anche con l’aiuto dei magistrati – dice la premier –. Da parte mia non c’è alcun conflitto, chi confida nel ritorno allo scontro di altri tempi resterà deluso». E però: «Mi sorprende che l’Anm interpreti in modo apocalittico il nostro programma come un intento punitivo, separare le carriere significare dare più efficienza alla magistratura».
Il presidente Sergio Mattarella ha convocato al Quirinale i vertici della Cassazione. L’incontro arriva in un momento le toghe si sentono sotto attacco. Alla festa romana di Fratelli d’Italia, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha parlato della possibilità di modificare il concorso esterno in associazione mafiosa. «È un reato evanescente, un ossimoro. Va rimodulato», ha detto dal palco di piazza Vittorio, sollevando l’indignazione di pm e giuristi, come riporta Repubblica.
I casi Delmastro e Santanchè hanno seguito la premier fino al Baltico, ma prende anche le distanze da Ignazio La Russa: «Comprendo molto bene da madre la sua sofferenza, anche se non sarei mai intervenuta nel merito della vicenda». Un riferimento, forse, all’«interrogatorio» del figlio del presidente del Senato.
Tornando al vertice Nato, Meloni è stata invitata alla Casa Bianca dal presidente americano Joe Biden. Il viaggio, il primo da quando la leader di FdI è premier (in passato aveva partecipato alle convention dei Repubblicani), è previsto per il 27 luglio. Servirà «a riaffermare il forte legame tra Stati Uniti e Italia».
Si parlerà, si legge in una nota americana, dei «nostri interessi strategici comuni, tra i quali l’impegno condiviso a continuare a sostenere l’Ucraina di fronte all’aggressione della Russia, gli sviluppi in Nord Africa e un più stretto coordinamento transatlantico per quanto riguarda la Cina», oltre che della presidenza italiana del G7 nel 2024.