Grandi iconiche orecchie nere e tonde, un musetto rosa e grandi scarpe gialle. Un personaggio inconfondibile, saggio e immortale, che con la sua goffaggine e simpatia ha accompagnato e cresciuto intere generazioni. Parliamo dell’iconico Topolino, o meglio Mickey Mouse, che nonostante abbia ormai superato i novant’anni d’età, rimane il giovane e buffo personaggio Disney, tra i più amati della storia.
Ecco, se guardiamo bene è proprio la sagoma del suo profilo che compare sulla nuova Vespa in collaborazione con Disney, nella versione Disney Mickey Mouse Edition. Le orecchie nere? Gli specchietti. Il calzoncino rosso? Sul frontale della 125 cc. E le scarpette gialle? Beh, non possono che essere ruota e parafango. Questa, però, non è la prima comparsa al di fuori del mondo dell’illustrazione o del cinema. Negli anni, infatti, è diventato un simbolo pop e trasversale.
Nel 1933 viene pubblicato “Le avventure di topolino”, una raccolta di storie tradotte e adattate da Cesare Pavese. Nel 1980 Keith Haring realizza una serie di opere che lo ritraggono in una veste Pop, tipica della cultura di strada newyorkese e dei graffiti urbani. Le dimostrazioni d’affetto nei confronti di topolino esplodono poi nel 2018, per il suo novantesimo compleanno.
Ne è un esempio Mickey: The True Original Exhibition, un pop-up interattivo curato dal designer Darren Romanelli e a cui hanno contribuito artisti contemporanei come Kenny Scharf, Amanda Ross-Ho e Shinique Smith per ripercorrere i punti salienti della storia di Mickey Mouse, a partire dal suo esordio nel cartone animato Steamboat Willie. Nel 2019 il fotografo britannico Rankin gli dedica un intero libro di fotografie e lo descriverà come «molto più di un personaggio – è un simbolo di ottimismo, speranza e ispirazione per le persone in qualsiasi momento della vita si trovino […] è onnipresente nelle nostre vite e un trend sempre in voga».
Un personaggio quasi clownesco nato dalla matita di Walt Disney negli anni del dopoguerra e che dal 1928 è entrato nell’immaginario del grande pubblico, anche grazie all’avvento del sonoro nelle sale. Inizialmente disegnato con un muso sporgente e degli arti molto sottili, cambierà fisionomia con il passare degli anni: le sue forme si addolciranno e i suoi lineamenti si faranno più stilizzati perché «non volevamo che avesse delle zampe da topo: sarebbe dovuto essere più umano». Con i suoi grandi guanti bianchi, le braghe ampie e rosse indossate fino alle ascelle e i bianchi bottoni ovali, topolino è diventato per molti l’icona per eccellenza dell’infanzia perduta.
Il nuovo modello di Vespa in collaborazione con Disney entra di diritto nella collezione esposta al museo Piaggio, una struttura inaugurata nel marzo 2000 e pensata per conservare e valorizzare il patrimonio storico del complesso industriale di Pontedera, insediatosi nei primi anni Venti del Novecento. Qui è possibile ripercorrere un pezzo di storia italiana, costellata da repentine trasformazioni economiche e industriali. Negli anni le partnership sono state molte, come quella che ha visto nascere l’iconica Vespa 946 Christian Dior, che riprende la data del primo scooter lanciato sul mercato italiano; ma anche collaborazioni con Armani, Justin Bieber, Red e Sean Wotherspoon. Sin dalla sua apparizione, nel 1946, Vespa ha influenzato la storia del costume e della comunicazione in Italia, diventandone un simbolo di emancipazione. Non va dimenticato che nacque proprio per essere la piccola moto ideale per le donne, facile da guidare, anche con la gonna stretta e con un costo alla portata di tutti. Democratica sì, ma destinata a diventare una star. Soprattutto amata dalle star di Hollywood… Audrey Hepburn e Gregory Peck nel celebre Vacanze Romane (1953), lo trasformano nello scooter più famoso del mondo, co-star anche in centinaia di film successivi, che vanno da Quadrophenia ad American Graffiti.
Questi modelli e molti altri si possono ammirare al Museo Piaggio, il più grande museo motociclistico d’Italia. Con i suoi 350 pezzi esposti, è il luogo più completo dedicato alle due ruote e grazie al quale è possibile ripercorrere la storia della mobilità e dello sviluppo industriale e sociale del Paese. Tra navi, treni, aeroplani, auto, scooter e motociclette, propone un ricco ventaglio di contenuti tecnologici e di innovazioni che hanno scritto la storia. Insieme a pezzi della produzione ferroviaria e aeronautica prebellica si trova anche la ricca collezione Vespa, che vanta la presenza di pezzi imperdibili, tra cui un esemplare di MP5, prodotto tra il 1934 e il 1944; il celebre prototipo di Vespa MP6, realizzato da Corradino d’Ascanio nell’autunno 1945; ma anche veicoli più classici, come la prima serie 98cc dell’aprile ’46, la Vespa 125 del 1951, alla vespa U, realizzata in soli settemila esemplari.