Torino fa il pieno di arte pubblica (e “partecipata”) con JR, il mago francese del collage fotografico, «l’artivista urbano» in grado di accompagnare fuori dall’ordinario i luoghi della nostra quotidianità. Il 9 febbraio è stata inaugurata Déplacé∙e∙s, la sua prima personale italiana, aperta fino al 16 luglio alle Gallerie d’Italia e realizzata in collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo e curata da Arturo Galansino.
JR ha però deciso di spingersi oltre grazie a Inside Out, un’azione di arte pubblica che sta facendo il giro dei social. Cosa è successo nello specifico? Dalle 11 alle 18 del 5 aprile, un van personalizzato dallo stesso JR – attrezzato con un set fotografico all’interno – ha permesso di scattare i ritratti di centinaia di cittadini torinesi che passavano lì per caso. Le fotografie sono state immediatamente stampate su carta da manifesto e incollate non solo sul pavimento di piazza San Carlo, ma anche nel sottoportico e nel cortile del museo.
Il risultato è un enorme mosaico composto dai volti delle persone che, nella loro normalità, sono l’anima di una città affamata d’arte e cultura come Torino. La performance che si trasforma in opera d’arte site specific, le cui immagini saranno visibili fino al 16 luglio assieme a tutti i pezzi del percorso espositivo Déplacé·e·s.
«Ho visto un desiderio di partecipazione da parte delle persone, una spontaneità assoluta, possiamo dire che il progetto Inside Out è stato un successo. Il progetto viaggerà in qualche sede delle Gallerie d’Italia, magari affacciandosi alla città di Napoli», spiega Michele Coppola, executive director Arte, Cultura e Beni storici di Intesa Sanpaolo e direttore delle Gallerie d’Italia.
L’iniziativa è stata poi replicata nei giorni successivi con lo stesso van e le stesse modalità, portando il numero di fotografie incollate a quota quattrocentocinquanta. Non è la prima volta che il progetto Inside Out, che ha finora toccato più di centoquaranta Paesi con la partecipazione di circa cinquecentomila persone, fa tappa in Italia. È già successo dal 31 gennaio al 14 febbraio 2023 a Milano, con le facciate del museo del Novecento ricoperte da un’installazione di settecento metri quadrati.
Il mosaico era composto dai ritratti fotografici di centinaia di anziani ospiti di quaranta Rsa (Residenze sanitarie per anziani) italiane che fanno parte di “Ciao!”, progetto avviato nel 2020 dalla Fondazione Amplifon. L’obiettivo di JR era sensibilizzare l’opinione pubblica in merito al ruolo prezioso e fondamentale ricoperto dagli anziani nella nostra società: uno dei tanti scopi sociali delle opere dell’artista francese classe 1983, che ha spesso toccato anche temi come l’immigrazione, la crisi climatica, i divari di genere e il razzismo.
C’è chi lo definisce il “Banksy parigino”, ma lui preferisce «photograffeur» per via della sua capacità di creare un’unione tra graffiti e fotografia. Ma sul suo profilo Instagram da 1,7 milioni di follower resta umile: «Artist until I find a real job» – artista finché non troverò un lavoro vero – recita la sua bio. Ma la slideshow di foto in compagnia di Pharrell Williams, direttore creativo della linea uomo di Louis Vuitton, rende perfettamente l’idea della popolarità dell’artista francese, che deve tutto al ritrovamento casuale di una macchina fotografica nella metropolitana parigina.