L’accoglienza dei minori non accompagnati dovrebbe essere a carico dello Stato e non dei Comuni che stanno agendo da mesi per tappare delle falle burocratiche e non reggono più il peso economico. Per questo il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha presentato a nome del suo Comune un ricorso al Tribunale amministrativo regionale per dirimere una volta per tutte la questione. Se andrà a buon fine, la sua iniziativa potrebbe essere imitata da tanti altri primi cittadini. In una intervista a Repubblica Gori spiega che si tratta di una scelta obbligata visto che sono ormai duecentocinquanta i minori migranti a carico del Comune e i centri di accoglienza sono saturi: «Gli ultimi li abbiamo dovuti sistemare addirittura in Friuli Venezia Giulia. I nostri servizi sociali non hanno trovato neanche un posto libero più vicino».
Da settimane gli sbarchi verso il nostro Paese sono aumentati e le questure e prefetture inviano i giovani migranti ai servizi sociali dei Comuni all’interno del piano di riparto nazionale. Ma secondo Gori la legge 242 del 2015 stabilisce che è compito dello Stato prendersi cura della primissima accoglienza e poi della sistemazione in strutture dedicate ai minori: «Il ruolo dei Comuni dovrebbe essere solo sussidiario. Possono intervenire in via temporanea e senza oneri a proprio carico in caso di arrivi eccezionali. Invece qui lo Stato gioca a scaricabarile».
Secondo Gori i Comuni dovrebbero essere rimborsati per aver supplito con le poche forze a disposizione a questa mancanza dello Stato: la spesa negli ultimi cinque anni è stata di circa cinque milioni e mezzo di euro i quattromila posti in più necessari per l’accoglienza diffusa non sono stati finanziati dallo Stato: «Il Governo ha fortissime responsabilità, con il decreto Cutro ha abbassato da cento a sessanta euro al giorno il costo dell’accoglienza per un minore non accompagnato. Ma i servizi per i minori costano, da cento a centoventi euro al giorno. Anche dove i prefetti hanno trovato strutture disponibili per aprire nuovi centri di accoglienza riservati ai minori con questo rimborso le associazioni del Terzo settore non si presentano».