Un uomo d’affari che ha conosciuto Prigozhin negli anni ’90 diceva di lui al Guardian: «È motivato, ha talento e non si tirerà indietro per ottenere ciò che vuole».
E prima di voler conquistare la Russia e di finire vittima del sistema, ha avuto un passato come ristoratore. E sono forse questi trascorsi ad avergli offerto i contatti, le relazioni e le occasioni per conoscere tutta l’intellighenzia internazionale, diventando per i vertici della politica mondiale un fidato consulente. Così come successe con Putin, che lui ha sedotto partendo dalla gola, e ha poi conquistato prendendolo letteralmente per la gola, e diventando nel tempo non solo il suo chef di riferimento ma una delle persone di cui il presidente si fidava di più.
Del resto, di chi si deve fidare di più un uomo sotto attacco che vede pericoli per la sua vita ovunque, se non della persona che gli prepara i pasti? Così scrive il Guardian: «In origine, ho pensato a Prigozhin in termini di legame intenso che può nascere tra chi offre cibo e chi lo consuma, soprattutto quando quest’ultimo è un capo di Stato paranoico come Putin. Un’intimità familiare e amata – un buon pasto – porta a una relazione lunga e stretta. In questo caso, però, ha portato anche a una rete internazionale di squadroni della morte. Ho pensato anche a come la paura dell’avvelenamento sia un luogo troppo comune per i leader mondiali che risale almeno all’imperatore romano Claudio. Affidare a qualcuno il cibo che si mangia non è una cosa banale. Ma dal punto di vista dell’autocrate, è la differenza tra la vita e la morte».
Del resto, se pensiamo a cibo e potere, pensiamo a Michael Wolff, che ha affermato che Donald Trump ama McDonald’s perché «nessuno sapeva che sarebbe arrivato proprio lui e il cibo era preconfezionato».
È difficile anche ignorare l’elemento di servitù nell’incontro tra Prigozhin e Putin. Il racconto di Prigozhin suggerisce che la sua fortuna è stata costruita grazie al merito: la completa devozione servile necessaria per sopravvivere sulla scena di Putin. La fonte della ricchezza e del potere di Prigozhin è la sua psicotica disponibilità a fare qualsiasi cosa. Egli è eternamente il ristoratore; fornirà tutto ciò che è necessario.
Ma qual è l’origine della storia professionale di questo uomo d’affari? Ha cominciato a lavorare nel settore alimentare negli anni ’90, iniziando vendendo hot dog: «Guadagnavamo 1.000 dollari al mese, che in rubli erano una montagna; mia madre riusciva a malapena a contarli», ha dichiarato nel 2011 al portale di notizie Gorod 812 di San Pietroburgo, in una delle sue uniche interviste.
Ma Prigozhin aveva mire più alte del fast food e sapeva come ottenere i contatti necessari. «Cercava sempre persone più in alto con cui fare amicizia. E ci riusciva bene», ha detto di lui un uomo d’affari che lo ha conosciuto negli anni ’90. Prigozhin ha fatto rapidamente carriera, diventando comproprietario e gestendo Contrast, la prima catena di negozi di alimentari di San Pietroburgo. Si è poi dedicato ai ristoranti, prima la Old Customs House, in russo Staraya Tamozhnya, che occupa un locale storico sull’isola Vasilevskiy, con soffitti a volta e mattoni a vista. Un’esperienza culinaria formale, che proponeva cucina classica francese ed europea, con particolare attenzione a pesce e frutti di mare. Gli ingredienti erano importati e di qualità, e questo si rifletteva nei prezzi, tra i più alti della città.
Inizialmente, la Old Customs House impiegava le spogliarelliste per attirare la clientela, ma ben presto si sparse la voce che il cibo era eccellente e le spogliarelliste furono eliminate. Gear si concentrò sul marketing del locale come il posto più raffinato in una città che stava appena scoprendo la buona tavola. Le pop star e gli uomini d’affari amavano mangiare lì, così come il sindaco di San Pietroburgo, Anatoly Sobchak, che a volte veniva con il suo vice, Vladimir Putin.
Subito dopo ha aperto New Island, un ristorante su una barca sul fiume di San Pietroburgo, che è stato l’inizio vero e proprio dell’impero alimentare di Prigozhin, perché è qui che è avvenuto l’incontro determinante per la sua vita. Nell’estate del 2001, Putin – allora all’inizio della sua presidenza e in pace con l’Occidente – ospitò il presidente francese Jacques Chirac. Il presidente portò Chirac nel locale più in voga della città, New Island, dove in menu avrebbe trovato filetto di manzo al tartufo nero, caviale e pan di zenzero. Fu proprio Prigozhin a servire personalmente Putin e Chirac, e Putin «ha visto come non ero superiore al servizio», ha dichiarato lo chef una volta a una rivista russa. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, Prigozhin ha incantato tutti «scherzando e portando i tovaglioli» e siglando il suo ingresso nella vita gastronomica del Presidente.
Prima della rivolta, i legami più forti di Prigozhin con Putin passavano attraverso Concord, una società di catering che è diventata una delle preferite del governo russo. Nel 2012 acquisisce il contratto per i pasti per le mense di Mosca per 10,5 miliardi di rubli (220 milioni di euro) e nel 2015 spunta anche un altro lucroso contratto con la Difesa, da 9 miliardi di rubli. Poco importano i trascorsi non proprio puliti, che portarono nel 2018 all’intossicazione di un gruppo di bambini e nel 2019 a una causa intentata da numerosi genitori. Concord è anche un importante fornitore di cibo per l’esercito russo. Possibile che ci sia Prigozhin dietro alla fornitura di razioni K scadute e fornite all’esercito.
Ma le imprese gastronomiche del nostro non si fermano qui. C’è anche il fallimento di BlinDonalts, l’alternativa populista russa rispetto a McDonald’s: una versione fast food di blinis, la più classica frittella locale, in versione sia salata che dolce, vendute al motto “Gustoso, russo, fresco”. Una ciambella senza buco: l’ultimo dei locali chiuse nel 2011. Nel 2009, apre il primo e unico ristorante privato alla Duma di Stato. E fornisce il catering per il Forum economico di San Pietroburgo, oltre a organizzare le cene di gala per l’inaugurazione di Dmitry Medvedev Presidente.
Ma grazie ai suoi contatti ad alto livello, Prigozhin ottenne contratti per fornire il catering a enti pubblici. Nel 2009, fornisce le mense di San Pietroburgo prive di locali per preparare il cibo e per questo apre un impianto di Yanino, alle porte della città, che sarà visitato da Putin, accompagnato da Prigozhin in camice bianco.
Da qui a diventare il capo della milizia anti-russa il passo è lungo e molto lontano dalle origini: ma proprio queste ci raccontano come attraverso il cibo si possa tentare di scardinare una dittatura.