Applicare ora il cessate il fuoco «sarebbe come arrendersi» perché l’obiettivo principale è sconfiggere Hamas, ma una volta terminata la guerra non cercherà di occupare o governare la Striscia di Gaza. Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato gli sviluppi dell’operazione militare che Gerusalemme sta compiendo in risposta al pogrom del 7 ottobre compiuto dal gruppo terrorista palestinese. Lo ha fatto in una intervista a Bret Baier sulla emittente americana di destra, Fox News. «Un cessate il fuoco significa arrendersi a Hamas, arrendersi alla vittoria dell’asse del terrore iraniano, quindi non ci sarà un cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi israeliani».
Netanyahu ha spiegato che negli ultimi tre giorni centoventimila palestinesi hanno lasciato Gaza City per andare nella zona più sicura a sud della Striscia di Gaza. Le forze armate israeliane che al momento hanno fatto irruzione nel quartiere generale militare di Hamas a Gaza City, vicino all’ospedale di Shifa, stanno «combattendo i terroristi sia in superficie che sotto terra. Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per ridurre le vittime civili: abbiamo gestito zone e corridoi sicuri in modo che i civili possano sentire la nostra chiamata ad andarsene, anche se Hamas sta cercando di trattenerli. Vogliono mantenere i loro civili come scudi umani. Non solo uccidono e mutilano, violentano e uccidono donne, bruciano vivi bambini, prendono in ostaggio bambini piccoli, neonati, anziani, sopravvissuti alla peggiore ferocia perpetrata contro il popolo ebraico dopo l’Olocausto. Non solo fanno questo, ma prendono di mira i propri civili».
Il premier israeliano ha chiarito che pur non volendo occupare permanentemente Gaza, al termine della guerra contro Hamas sarà necessaria una «forza credibile per entrare nell’enclave palestinese e prevenire l’emergere di minacce militari. Penso che sia chiarmo come deve essere il futuro di Gaza quando Hamas sarà sparita: dobbiamo distruggerla per il bene di tutti, per il bene della civiltà e per il bene dei palestinesi e degli israeliani. Ciò richiede la sconfitta di Hamas. Ho fissato degli obiettivi, ma non un calendario perché può volerci più tempo del previsto».
Questa sera, alle ore 21 italiane, Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione speciale sul conflitto israelo-palestinese.