Quattro giorni La tregua tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi e gli aiuti a Gaza

Grazie alla mediazione di Stati Uniti, Egitto e Qatar, nella notte è stato raggiunto un accordo per liberare cinquanta persone, tra cui tre americani, detenute a Gaza che saranno scambiati in cambio di centocinquanta palestinesi imprigionati in Israele

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Il governo di Israele e Hamas hanno concordato questa notte una tregua di quattro giorni per consentire il rilascio di cinquanta donne e bambini ostaggi del gruppo terroristico nella Striscia di Gaza in cambio dell’ingresso di aiuti umanitari e centocinquanta donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. L’accordo raggiunto nella notte è stato mediato dagli Stati Uniti, Egitto e Qatar. La tregua sarà prolungata di un altro giorno per ogni dieci ostaggi in più liberati da Hamas.

«Il governo israeliano si è impegnato a riportare a casa tutti gli ostaggi. Questa sera ha approvato l’accordo proposto come prima tappa per raggiungere questo obiettivo», ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Israele si è impegnato a non attaccare o arrestare nessuno in tutte le zone della Striscia di Gaza durante il periodo di tregua, consentendo  l’ingresso di centinaia di camion di aiuti umanitari, medici e di carburante. 

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accolto con favore l’accordo.ringraziando «lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell’Egitto per la loro collaborazione nel raggiungimento di questo accordo». 

Il presidente dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Abu Mazen ha accolto favorevolmente  «lo sforzo di mediazione qatariota-egiziano», chiedendo però «soluzioni più ampie» per risolvere il conflitto israelo-palestinese e «l’attuazione di una soluzione politica basata sulla legittimità internazionale». Lo ha commentato su X Hussein Al-Sheikh, segretario dell’Olp e consigliere di Abu Mazen. 

«Le disposizioni di questo accordo sono state formulate in conformità con la visione di resistenza e determinazione che mira a servire il nostro popolo e rafforzare la sua tenacia di fronte all’aggressione. Confermiamo che le nostre mani rimarranno sul grilletto e che i nostri battaglioni trionfanti rimarranno all’erta», ha avvertito Hamas in un comunicato.

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