La novità più sorprendente del rimpasto di governo nel Regno Unito deciso dal primo ministro Rishi Sunak è stato l’incarico di ministro degli Esteri affidato all’ex primo ministro David Cameron.
Sunak ieri ha rimosso Suella Braverman, falco della destra Tory oltranzista, dal ruolo di ministra dell’Interno, sostituendola con l’attuale ministro degli Esteri James Cleverly. Al suo posto arriva, appunto, David Cameron, sette anni dopo aver lasciato Downing Street in seguito al referendum sulla Brexit del 2016.
Da allora, pur rimanendo iscritto ai Conservatori, Cameron si era allontanato dai ruoli attivi di partito, facendo di fatto il lobbista per diverse aziende private. E in varie occasioni, questa sua attività era stata soggetta a critiche. negli ultimi tempi si era un po’ riavvicinato al partito.
Ma il suo ritorno con un ruolo di primo piano nel governo di Sunak è sorprendente per la distanza fra Cameron e l’attuale classe dirigente del partito, che negli ultimi anni si è spostata verso destra. Nei dodici mesi da quando è in carica, Sunak ha cercato di presentarsi come l’incarnazione di un cambiamento di faccia e di approccio rispetto ai precedenti tredici anni di primi ministri conservatori, giustificando questa novità con la sua gioventù, la sua ascendenza etnica indiana e il fatto di essere stato sempre favorevole alla Brexit, fin dall’inizio.
La nomina di Cameron è stata interpretata come una concessione di Sunak all’ala moderata del partito. Eppure, averlo come segretario degli Esteri non servirà a compiacere gli elettori filoeuropei, che lo ritengono ancora oggi responsabile della Brexit per aver indetto, e perso, un referendum ritenuto immotivato. Molti altri esponenti del Partito conservatore pensano poi che da premier Cameron sia stato ingenuamente troppo filocinese.
Il rischio più grande che corre Sunak ora è quello di una spaccatura del Partito conservatore che possa costringerlo a indire le elezioni generali nella prima metà del 2024 invece che nell’ottobre 2024.
Nonostante questo, David Cameron si porta dietro un livello di esperienza e di credibilità diplomatica che Sunak ritiene prezioso in un periodo in cui la Gran Bretagna è alle prese con grandi crisi internazionali difficili da gestire a Gaza e in Ucraina, per non parlare dei rapporti sempre molto tesi tra Stati Uniti e Cina.
Dal punto di vista degli amici europei della Gran Bretagna come Italia, Francia, Germania e Polonia, il ritorno di un moderato quale Cameron potrebbe essere l’inizio di un ripristino del Regno Unito che un tempo pensavano di conoscere. Insomma, ivece di considerare il ritorno di David Cameron una mossa radicale, si potrebbe considerare come il ritorno a qualcosa di simile alla vecchia Gran Bretagna, in termini di diplomazia.