Lo storico accordo sullo scongelamento degli asset russi presenti in Occidente a favore dell’Ucraina è stato il risultato più importante del G7 organizzato a Borgo Egnazia, in Puglia. Nella lunga nota finale di trentasei pagine, i leader delle sette economie più avanzate del mondo hanno confermato il loro sostegno a Kyjiv, destinando ufficialmente cinquanta miliardi di dollari per la ricostruzione del paese attraverso i profitti dei beni sovrani russi presenti negli istituti di credito occidentali. Una cifra importante, ma minima rispetto ai danni causati dall’esercito russo in Ucraina che al momento ammontano a quattrocentottantasei miliardi di dollari. Manca invece qualsiasi accenno al tema del diritto di aborto, su pressione del governo italiano che non voleva creare uno sgarbo istituzionale con uno degli ospiti del meeting: Papa Francesco.
I sette leader hanno sostenuto all’unanimità l’accordo per un cessate il fuoco immediato a Gaza, chiedendo ad Hamas il rilascio di tutti gli ostaggi e all’Iran di «cessare le sue azioni destabilizzanti», stabilendo come obiettivo un percorso credibile verso la soluzione dei due stati Israele-Palestina, accogliendo con favore la risoluzione 2735 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
In questa due giorni organizzata a Borgo Egnazia, Il G7 ha rafforzato le sue partnership con i paesi africani, promuovendo investimenti in infrastrutture sostenibili e lanciando l’iniziativa Energy for Growth in Africa. Hanno promesso di supportare lo sviluppo industriale e sostenibile del continente, con un focus particolare sulla sicurezza alimentare e sull’energia pulita. I sette governi hanno promesso di migliorare le Banche Multilaterali di Sviluppo per renderle più efficienti, con l’obiettivo di aumentare i prestiti della Banca Mondiale di settanta miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, lanciando anche l’iniziativa “Apulia Food Systems” per migliorare la sicurezza alimentare globale e la resilienza climatica.
Anche temi meno mediaticamente forti hanno trovato spazio nella nota finale. Il G7 ha ribadito il suo impegno per l’uguaglianza di genere, promettendo di sbloccare almeno venti miliardi di dollari in investimenti per l’empowerment delle donne nei prossimi tre anni. Inoltre hanno deciso di lanciare un piano d’azione sull’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro e sviluppare un marchio per sostenere l’implementazione del Codice di Condotta Internazionale per le Organizzazioni che sviluppano sistemi avanzati di AI.
Come spesso succede in questi eventi, la nota finale è corposa perché è il sunto di diverse riflessioni fatte su temi vari, ma con poche misure concrete. In generale il G7 ha discusso modi per promuovere la crescita economica globale, mantenere la stabilità finanziaria e investire nelle economie per favorire il lavoro e accelerare le transizioni digitali ed energetiche pulite, sottolineando l’importanza di rafforzare il sistema commerciale multilaterale basato su regole e di implementare un sistema fiscale internazionale più stabile e equo. I leader del G7 hanno riaffermato il loro impegno a gestire la migrazione, concentrandosi sulle cause alla radice dell’immigrazione irregolare, migliorando la gestione delle frontiere e promuovendo percorsi di migrazione sicuri e regolari, ma senza spiegare come.
Un impegno concreto si registra però sul fronte climatico: i governi delle sette economie più avanzate hanno stabilito di presentare Contributi Nazionali Determinati (NDC) allineati con l’obiettivo di 1,5°C.