Rappresaglia preventivaL’attacco di Israele in Libano contro Hezbollah

L’obiettivo sarebbe stato quello di evitare il collasso dello scudo antimissili Iron Dome. Il ministero della Salute libanese ha fatto sapere che tre persone sono morte, mentre si ipotizza anche un accordo segreto per impedire una guerra su larga scala

(La Presse)

Secondo Uzi Rubin, padre del sistema di difesa missilistico israeliano, un attacco condotto da Hezbollah con tremila razzi contemporaneamente sarebbe pazzesco. Nessuna barriera sarebbe in grado di fermare un’offensiva di questo tipo. Ecco perché, nella notte tra sabato e domenica, Israele ha colpito nel sud del Libano diversi siti di Hezbollah, con l’obiettivo di sventare in via preventiva una rappresaglia dopo l’uccisione del leader militare Fuad Shukr, uno dei fondatori del movimento ucciso a Beirut Sud il 30 luglio. Hezbollah, a sua volta, ha risposto lanciando verso il territorio israeliano trecento tra droni e razzi, che sono stati intercettati.

Il ministero della Salute del Libano ha fatto sapere che tre persone sono morte negli attacchi israeliani. I media israeliani hanno riportato invece che un soldato è stato ucciso, colpito dalle schegge generate dall’intercettazione di un missile.

L’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti ha spiegato che l’attacco preventivo punta a impedire l’escalation verso una guerra regionale in Medio Oriente. Come spiega Repubblica, Israele sarebbe intervenuta preventivamente per evitare il collasso dello scudo antimissili Iron Dome.

Nella notte tra sabato e domenica, le intercettazioni e i movimenti sul terreno hanno trasmesso ai vertici delle Israeli Defence Force la convinzione che l’ora per colpire fosse arrivata. In pochi minuti F16, F35 ed elicotteri Apache hanno bombardato quaranta località diverse: in ognuna avrebbero distrutto due-tre batterie di razzi in mano a Hezbollah. Si parla di circa cento lanciatori disintegrati, per un numero di ordigni che oscilla tra 1.200 e 3.000.

Due miliziani sciiti sono stati dichiarati «martiri sulla strada di Gerusalemme», caduti in combattimento. Mentre un anonimo dirigente di Hezbollah alla Reuters ha avanzato in realtà l’ipotesi di un accordo segreto per impedire che una guerra su larga scala travolgesse il Libano. La ritorsione di Hezbollah per l’assassinio di Fuad Shukr sarebbe stata ritardata per ragioni politiche e per non intralciare i negoziati sul cessate il fuoco a Gaza. Anche sull’attacco israeliano ci sarebbe stato uno scambio di comunicazioni riservate, in modo da offrire a entrambi i contendenti l’occasione per nmostrare la loro efficienza, riducendo però i danni e soprattutto soffocando il pericolo escalation.

Ma non è detto che la partita si chiuderà qui. Bisogna capire ancora cosa farà l’Iran, che deve ancora vendicare Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas assassinato a Teheran. E ci sarebbero sia all’interno di Israele sia dentro Hezbollah fazioni non disposte ad accettare un’operazione simbolica.

 

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