L’esercito israeliano ha avviato una serie di incursioni militari mirate nel sud del Libano con l’obiettivo di smantellare le infrastrutture di Hezbollah, il gruppo militante sciita sostenuto dall’Iran. L’operazione offensiva denominata “Northern Arrows” ha preso il via con attacchi mirati in diversi villaggi lungo il confine libanese, in particolare le strutture militari e di produzione di armi a Dahiyeh, un quartiere meridionale della capitale del Libano, Beirut e le aree del Bekaa e di Hermel, dove Hezbollah ha altre basi logistiche strategiche.
Uno degli attacchi più rilevanti ha portato alla morte di diversi comandanti di Hezbollah, inclusi leader delle forze d’élite del gruppo come la Radwan Force che si occupa delle operazioni offensive lungo il confine. Gli abitanti delle aree libanesi di confine tra cui Aita al-Shaab hanno riportato intensi bombardamenti e il sorvolo di elicotteri e droni israeliani. Gerusalemme ha lanciato raid contro Mounir Maqdah, un comandante del movimento Fatah all’interno del campo profughi di Ain al-Hilweh, segnando un’espansione degli obiettivi anche verso gruppi alleati di Hezbollah.
L’esercito israeliano ha dichiarato che le operazioni sono state pianificate da mesi e che i soldati sono stati addestrati specificamente per affrontare Hezbollah, colpendo inizialmente obiettivi ritenuti una minaccia immediata per le comunità del nord di Israele. L’obiettivo principale delle incursioni è distruggere le capacità offensive di Hezbollah, neutralizzando i siti di lancio dei razzi e le basi operative situate vicino ai centri abitati. In un post su X, l’esercito israeliano ha chiarito chel’operazione «continuerà in base alla valutazione della situazione e in parallelo ai combattimenti a Gaza e in altre aree». Le forze di Hezbollah hanno risposto con il lancio di razzi verso il territorio israeliano, alcuni dei quali sono stati intercettati, mentre altri sono caduti in aree disabitate nel nord di Israele.
Hezbollah è stato fondato nel 1982 in risposta all’invasione israeliana del Libano durante la guerra civile e nel tempo si è evoluto in un influente movimento politico, mantenendo una importante forza militare che non è stata smantellata alla fine della guerra civile nel 1990. Grazie al sostegno dell’Iran, la milizia sciita ha esteso la sua influenza sia in campo militare che politico in particolare nelle aree a maggioranza sciita come il sud del Libano, la valle della Bekaa e i sobborghi meridionali di Beirut. Nonostante la sua significativa influenza sulla politica e la società libanese, Hezbollah non controlla direttamente il governo del Libano perché il paese mantiene formalmente un sistema di democrazia confessionalista, in cui il potere è suddiviso tra diverse comunità religiose.