Materiali eco-compatibili, efficienza energetica, riduzione dei rifiuti plastici, promozione della mobilità a zero emissioni e molto altro. Sono tanti i requisiti che una struttura alberghiera deve soddisfare per potersi definire ecosostenibile e ricevere, di conseguenza, una certificazione in grado di accertare il suo impegno nei confronti del pianeta.
Non si tratta, però, solo di ambiente, perché la sostenibilità di un albergo ha le radici nell’attenzione ai diritti dei lavoratori, nella gestione virtuosa dei clienti, nel coinvolgimento della comunità locale, nell’equilibrio di genere, nella protezione dei dati, nella sicurezza informatica e non solo. Esistono temi etici e sociali imprescindibili, strettamente legati alle pratiche green: non si può rispettare l’ecosistema senza rispettare le persone, e viceversa.
I fattori fin qui elencati sono alla base della Certificazione DCA ESG sostenibile rilasciata da Dream&Charme, l’organismo di certificazione internazionale accreditato da Accredia ISO 17065 per certificare la sostenibilità delle strutture ricettive, riconosciuta ufficialmente da IAF (International accreditation forum) in novantasette Paesi e attiva in quindici Paesi tra Europa, Asia, Africa e Sud America.
Si tratta di un riconoscimento che all’inizio di quest’anno è stato assegnato all’Enterprise Hotel di Milano, in corso Sempione 91, parte del gruppo di Planetaria Hotels, che vanta dodici strutture a quattro e cinque stelle tra Milano, Genova, Roma, Firenze, Trezzo sull’Adda e – dal mese di giugno – Venezia. Merito, in quest’ultimo caso, dell’acquisizione del Ca’ Pisani Deco Design Hotel, un boutique hotel quattro stelle nel sestiere di Dorsoduro, a pochi passi dal museo delle gallerie dell’Accademia.
Nel corso del 2024, tutte le strutture della collezione Planetaria Hotels hanno ottenuto la stessa certificazione, basata su nove macro-parametri che, a loro volta, fanno riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite e comprendono circa milleduecento parametri di valutazione.
Come spiega Sofia Gioia Vedani, architetta e Ceo di Planetaria Hotels, la sensibilità ambientale del gruppo viene da lontano: «È un valore distintivo per la mia famiglia: il mio bisnonno Vincenzo fu il primo a intuire le potenzialità legate al riciclo dell’alluminio, quando il riuso non era ancora una pratica diffusa. Ma non ci fermiamo qui, l’impegno sociale, il senso di appartenenza e di responsabilità nei confronti delle città che ci ospitano e una governance che tiene ugualmente conto delle voci maschili e femminili hanno sempre fatto parte di noi, ed è l’imprinting che vogliamo dare a tutti i nostri alberghi».
Tra i progetti sociali sostenuti da Enterprise Hotel, situato a soli cinque minuti a piedi da Fieramilanocity, c’è CasAmica Onlus, organizzazione di volontariato che amministra sei case di accoglienza – tra Roma, Lecco e Milano – per persone malate e i loro familiari, costretti a stare lontano per settimane o mesi dai propri luoghi di residenza; dopo trent’anni di esperienza nel capoluogo lombardo, dove accolgono circa quattromila persone l’anno in quattro case, CasAmica nel 2016 ha aperto due nuove strutture: una nella capitale e l’altra nella città salentina. Inoltre, l’Enterprise Hotel è un “Baby PitStop Unicef”, ossia un ambiente protetto in cui tutte le mamme – non necessariamente ospiti dell’albergo – «si possano sentire a proprio agio ad allattare il loro bambino e provvedere al cambio del pannolino».
Tornando alla questione ambientale, l’Enterprise Hotel di Planetaria Hotels interviene su tutti i principali filoni in grado di rendere una struttura alberghiera ecosostenibile: risparmio energetico, risparmio idrico, riduzione dei rifiuti e mobilità green.
Qualche esempio? Il cento per cento delle lampadine è stato sostituito da luci a Led ad alto risparmio energetico; c’è un sistema automatico dell’illuminazione esterna; tutti i rubinetti dell’hotel sono contraddistinti da un flusso d’acqua non superiore agli otto litri al minuto; vengono utilizzate bottiglie d’acqua in vetro o in lattina sia negli ambienti comuni, sia nelle camere; ci sono forniture di vetro a rendere; i flaconi monodose nei bagni sono stati sostituiti con dispenser riutilizzabili (grazie alla loro introduzione, si legge sul sito dell’hotel, i rifiuti plastici sono stati ridotti di circa 181mila unità). Non è tutto, perché l’hotel ha tre postazioni di ricarica per vetture ibride ed elettriche, oltre a una ricarica rapida Porsche a dodici kilowatt e due postazioni Tesla® universali.
Il caso dell’Enterprise Hotel conferma la necessità di un approccio integrato a tutte le sfere della sostenibilità. Lo sforzo, all’inizio, può sembrare enorme, ma nel medio-lungo periodo possono arrivare risultati soddisfacenti (anche in termini economici). «Rendere manifesto il proprio impegno in ambito di Esg oggi costituisce anche un’importante leva di competitività, ma non solo. Abbiamo scelto di intraprendere questo percorso insieme a Dream&Charme per rispondere a una sensibilità crescente della nostra clientela. L’audit è stato complesso, ha coinvolto tutti i reparti dell’albergo ed è stata un’esperienza formativa per tutti noi. Ci ha insegnato che l’approccio ecologico è solo un punto di partenza, la sostenibilità è uno “state of mind” di attenzione e rispetto nei confronti di collaboratori, ospiti e fornitori», ricorda Damiano De Crescenzo, direttore generale di Planetaria Hotels.