Mosca ha bisogno di uomini per portare avanti la sua aggressione all’Ucraina. Così, dopo l’arrivo delle truppe dalla Corea del Nord per combattere nel Kursk, secondo un’inchiesta del Financial Times, anche dallo Yemen sono arrivati uomini a rinfoltire i battaglioni russi.
Si tratterebbe di centinaia di yemeniti portati a Mosca con l’inganno. Una compagnia di viaggi legata agli Houthi, i ribelli filoiraniani che controllano ampie zone del Paese, avrebbe promesso a queste persone un posto di lavoro ben pagato a Mosca e la cittadinanza russa. Una volta arrivati nel territorio russo, però, sono stati arruolati con la forza e spediti al fronte, in prima linea nel Donbass.
Il Financial Times ha raccolto le testimonianze di alcune reclute, che si aggiungono al contingente nordcoreano e ai tanti mercenari che provengono, in buona parte, da India e Nepal. A loro era stato promesso un contratto nell’industria manifatturiera. Ma arrivati in Russia, sono stati costretti ad arruolarsi tra le fila dell’armata, spesso senza esperienza militare, per combattere contro le truppe di Kyjiv.
Secondo il Financial Times, a monte ci sarebbe una compagnia di viaggi in Oman che fa capo a Abdulwali Abdo Hassan al-Jabri, appartenente agli Houthi, che dopo il 7 ottobre hanno iniziato a prendere di mira le navi cargo nel Mar Rosso con effetti sull’economia globale.
Mercenari involontari raccontano di aver firmato accordi per impieghi nel campo dell’ingegneria e la sicurezza e di essersi imbarcati per la Russia. Una fonte sentita dal Ft dice di essere arrivata a luglio ed essersi trovata poche settimane dopo al fronte tra mine e bombardamenti. Altri due hanno raccontato che un loro compagno ha tentato il suicidio.
I funzionari del governo yemenita sono stati due volte quest’anno in visite ufficiali a Mosca. Si parla di un dialogo avviato su trasferimenti di armi da Mosca allo Yemen. E il reclutamento sarebbe stato organizzato proprio dal governo yemenita per cementare questi legami.
Nel momento in cui morti e feriti russi aumentano e il Cremlino sembra deciso a evitare una mobilitazione generale che rischia di minare il consenso attorno a Vladimir Putin, Mosca sta cercando forze militari dall’estero.
A marzo sono arrivati quindicimila nepalesi. Poi i dodicimila dalla Corea del Nord. E dopo l’amnistia per i detenuti che decidevano di arruolarsi, è di questi giorni la notizia del decreto che cancella i debiti a coloro che decidono di entrare volontariamente nell’esercito.