Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha detto che il Paese sospenderà il suo percorso di adesione all’Unione europea fino alla fine del 2028. Parlando in conferenza stampa, Kobakhidze ha fatto sapere che «la questione dell’apertura dei negoziati di adesione con l’Unione non sarà all’ordine del giorno durante l’attuale legislatura».
L’apertura dei negoziati di adesione è lo step successivo alla richiesta di adesione della Georgia, fino a oggi considerata in stallo. Bruxelles ha aperto i negoziati sia con l’Ucraina sia con la Moldavia nel dicembre 2023, mentre ha rifiutato di farlo per la Georgia a causa della fragilità della democrazia nel Paese: la Georgia infatti è governata da tempo dal partito filorusso Sogno georgiano, che ha confermato la sua maggioranza lo scorso 26 ottobre, con elezioni contestate in tutto il Paese e nel resto d’Europa.
Proprio oggi il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza una risoluzione non vincolante in cui respinge esplicitamente la legittimità delle elezioni parlamentari in Georgia e chiede nuove elezioni entro un anno. Il Parlamento europeo ha attribuito la responsabilità dei brogli elettorali a Sogno Georgiano e ha fatto sapere che queste si sono verificate sullo sfondo di un «continuo arretramento democratico», di cui il partito al governo è «pienamente responsabile». Gli eurodeputati hanno denunciato numerose e gravi violazioni elettorali, tra cui casi documentati di intimidazione degli elettori, manipolazione del voto, interferenza con gli osservatori elettorali e i media e segnalazioni di manipolazioni che coinvolgono le macchine per il voto elettronico.