Blond firstTrump scarica Gaetz e sceglie Pam Bondi, già procuratrice della Florida

Sostituzione a tempo record sei ore dopo il ritiro di Matt Gaetz nella corsa per il ruolo di ministro della Giustizia, a seguito di nuove rivelazioni sullo scandalo sessuale che lo ha coinvolto

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha nominato Pam Bondi, ex procuratrice generale della Florida dal 2011 al 2019, come nuova ministra della Giustizia.

«Durante il suo mandato come procuratrice della Florida, Pam si è impegnata attivamente per combattere il traffico di droga e ridurre il numero di vittime causate dall’abuso di fentanyl. Ha svolto un lavoro straordinario», ha dichiarato Trump sul suo profilo social di Truth, annunciando la nomina. La scelta di Bondi è arrivata in seguito al ritiro di Matt Gaetz, coinvolto in uno scandalo a sfondo sessuale.

«Per troppo tempo, il Dipartimento di Giustizia è stato utilizzato contro di me e contro altri esponenti repubblicani. Ma questo non accadrà mai più. Pam riporterà il Dipartimento ai suoi principi fondamentali, ovvero combattere il crimine e garantire la sicurezza dell’America. È intelligente, determinata ma soprattutto è una vera combattente per la causa di America First. Sono certo che svolgerà un lavoro eccezionale», ha aggiunto Trump.

Pam Bondi presiede il Center for Litigation all’America First Policy Institute, un think tank di destra militante che collabora con il team di transizione di Trump per definire l’agenda amministrativa. Durante il suo mandato come procuratrice generale, si è distinta a livello nazionale per i suoi sforzi volti a rovesciare l’Obamacare, ma anche per la controversa decisione di condurre un programma su Fox News mentre era ancora in carica, oltre alla richiesta al governatore Scott di posticipare un’esecuzione capitale a causa di un conflitto con un evento di raccolta fondi.

La nomina di Bondi è avvenuta sei ore dopo il ritiro di Gaetz dalla corsa per il ruolo di ministro della Giustizia, a seguito di nuove rivelazioni sullo scandalo sessuale che lo ha coinvolto. Prima dell’annuncio, Donald Trump aveva contattato l’ex deputato della Florida per informarlo che la sua candidatura non disponeva dei voti necessari per essere confermata al Senato. Infatti, almeno quattro senatori repubblicani si erano espressi contro di lui e si erano mostrati irremovibili nel mantenere il loro veto.

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