Il futuro dell’autoIl piano di Stellantis per l’Italia: 2 miliardi alle fabbriche

Nell’atteso tavolo al Mimit post Tavares, il manager Jean Philippe Imparato ha spiegato che «è il momento di fare squadra con l’Italia», ma «senza aiuti pubblici», con «tutti gli stabilimenti italiani attivi» e nessuna fusione con Renault all’orizzonte

(Photo by Mauro Scrobogna / LaPresse)

Durante il tavolo del 17 dicembre al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il gruppo Stellantis ha annunciato un piano di investimenti da due miliardi nel 2025 per potenziare la produzione in Italia, con sei miliardi di acquisti a fornitori italiani. A Pomigliano, dal 2028, partirà la realizzazione di due nuovi modelli e il prolungamento della produzione della Fiat Pandina fino al 2030. A Melfi, dal 2025, saranno assemblati i nuovi modelli Jeep, Lancia e DS. Mentre a Mirafiori saranno prodotte la 500 ibrida ed elettrica, e le nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia a Cassino. «Senza aiuti pubblici», hanno precisato, con «tutti gli stabilimenti italiani attivi» e nessuna fusione con Renault all’orizzonte.

«Presentiamo un piano di sviluppo in Italia, non di difesa, e per ciascuna fabbrica c’è un piano immediato e a lungo termine», ha spiegato Jean Philippe Imparato, responsabile Stellantis per l’Europa. Nell’atteso tavolo al Mimit post Tavares, il manager ha spiegato che «è il momento di fare squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e che sono sottovalutate da alcuni in Europa».

Dopo mesi di scontri e accuse, il governo Meloni fa pace con Stellantis. Il ministro Adolfo Urso ha parlato di una «giornata importante per l’automotive in Italia, per l’industria italiana e per i lavoratori italiani: è un nuovo significativo inizio».

L’iconico stabilimento di Mirafiori diventerà un hub complesso e diversificato, tra produzione di veicoli, economia circolare per estendere la vita di componenti e mezzi, quartier generale della divisione veicoli commerciali, sede della Regione Europa di Stellantis e dell’unico centro al mondo dell’azienda per i test e per lo sviluppo delle batterie.

Anche Imparato ha messo le mani avanti, ammettendo che la produzione di Stellantis nel 2025 sarà più o meno come quella del 2024 e quindi anche il 2025 «sarà un anno duro, tosto, ci sarà sofferenza». Ma nel 2026 «vedo un +50%: l’ibrido a Melfi triplica i volumi e con la Fiat 500 ibrida a Mirafiori mi aspetto 100mila vetture in più all’anno, ma dobbiamo partire all’attacco».

Da parte sua, il ministro Urso ha annunciato invece uno stanziamento per l’automotive da 1,6 miliardi per il 2025-2027, di cui 1,1 miliardi saranno subito a disposizione nel 2025 per contratti di sviluppo, mini contratti di sviluppo per le piccole e medie imprese e investimenti in innovazione.

Urso ha promesso anche un. nuovo tavolo per la componentistica a fine gennaio. Ma anche di fare «battaglia in Europa». Positivo il giudizio dell’Anfia: il presidente Roberto Vavassori si è detto soddisfatto per gli impegni presi dall’azienda. I sindacati sono cauti e chiedono di passare «dalle parole ai fatti», giudicando insufficienti le risorse stanziate dal governo dopo il taglio di oltre 4 miliardi del Fondo automotive. Restano da capire se ci sarà una tenuta dell’occupazione, ma si chiedono risposte soprattutto su questioni ancora apetre come la Gigafactory di Termoli.

Sul futuro di Maserati, invece, Imparato pochi giorni fa aveva assicurato che le prospettive all’interno del comprensorio di Mirafiori saranno oggetto di un piano al quale sta ancora lavorando numero uno del marchio, Santo Ficilier. Per avere novità bisognerà aspettare.

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