Solution oriented La resilienza climatica dei vignaioli indipendenti italiani

Il documentario “Gradi”, realizzato da Will Media in collaborazione con Fivi, racconta gli orgogliosi percorsi di adattamento climatico degli artigiani del vino del nostro Paese. Dal 16 gennaio su YouTube

Courtesy of Will Media & Fivi

Dalla newsletter settimanale di Greenkiesta (ci si iscrive qui) – Lunedì 13 gennaio abbiamo visto in anteprima “Gradi”, documentario realizzato da Will Media in collaborazione con la Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi). I protagonisti sono loro, gli artigiani del vino italiani, lontani dai riflettori della produzione di massa e orgogliosamente attaccati ai loro territori. 

«La Romagna è bellissima, e voglio farcela qui nonostante i danni delle alluvioni», dice una vignaiola intervistata da Giulia Bassetto, che ha girato il Paese per dare concretezza ai tre volti del cambiamento climatico: la siccità Sicilia, le inondazioni in Emilia-Romagna, l’aumento delle temperature in Valtellina (dove si coltiva a seicento metri sopra il livello del mare). 

Lo scenario italiano, tracciato da uno studio dell’università di Bordeaux, è il seguente: con un aumento di temperatura di 2°C (rispetto ai livelli pre-industriali) entro fine secolo, il novanta per cento delle attuali zone produttrici di vino in pianura e sulle coste rischia di non essere più idoneo alla coltivazione della vite. Ma non è tutto perduto.   

“Gradi”, disponibile dal 16 gennaio sul canale YouTube di Will Media, racconta l’adattamento climatico dei vignaioli indipendenti che non possono o non vogliono spostare le coltivazioni in altura, e che provano a reagire integrando tecniche innovative, sostenibili e non fondate sull’abuso di prodotti fitosanitari. 

Non è un documentario per i secchioni del vino, ma un contenuto accessibile dall’approccio “solution oriented”, in grado di mostrare che non esistono modi veloci per risolvere problemi complessi, ma visioni d’insieme capaci di rispettare l’ambiente, le persone, i territori e il concetto di innovazione responsabile. Si parla anche dei limiti della monocoltura, dei nuovi approcci per gestire la risorsa idrica, e molto altro. 

«Mio nonno mi diceva che in agricoltura il cento per cento non esiste. Siamo abituati alla tribolazione. Oggi, è importante saper fare di meno ma con un valore intrinseco superiore», racconta Lorenzo Cesconi, vignaiolo e presidente di Fivi, secondo cui la forza di “Gradi” è quella di «guardare intorno al vigneto e non dentro il vigneto», focalizzandosi puntualmente sulla questione climatica.

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