Quattrocentosettanta giorni dopo il massacro del 7 ottobre 2023, il gruppo terroristico palestinese Hamas ha liberato i primi tre ostaggi: sono tre donne israeliane, Doron Steinbrecher, Emily Damari e Romi Gonen, rispettivamente di trentuno, ventotto e ventiquattro anni. È successo ieri, domenica 19 gennaio, quando è entrato in vigore l’accordo raggiunto tra le parti nell’ottica di un cessate il fuoco nella striscia di Gaza.
La liberazione delle donne, consegnate alla Croce Rossa Internazionale e poi all’esercito israeliano, è stata trasmessa in diretta su un maxischermo installato a Tel Aviv, nella “piazza degli ostaggi”, ribattezzata in questo modo dopo il 7 ottobre.
Steinbrecher e Damari abitavano nel kibbutz Kfar Aza, e si trovavano lì quando Hamas è entrato in territorio israeliano; Romi Gonen, la più giovane, è stata invece rapita al festival musicale Supernova, che si è svolto nel deserto del Negev, a meno di dieci chilometri dal confine con Gaza. Al netto di qualche ferita (Emily Damari, il 7 ottobre, ha perso due dita a causa di un colpo di pistola di un terrorista di Hamas), le tre donne sono apparse in buona salute fisica.
«Dopo quattrocentosettantuno giorni, Emily è finalmente a casa. Voglio ringraziare tutti coloro che non hanno mai smesso di lottare per Emily durante questa orrenda prova e che non hanno mai smesso di pronunciare il suo nome. Grazie per aver riportato Emily a casa», ha scritto la madre di Emily in un comunicato riportato da tutti i media internazionali.
Nella prima fase della tregua, che durerà sei settimane, è prevista la liberazione di trentatré ostaggi israeliani, in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Lunedì mattina, scrive la Bbc, novanta detenuti palestinesi sono stati rilasciati. Secondo Haaretz, si tratterebbe di sessantadue donne e ventotto uomini, tra cui otto minori. Tra loro c’è anche la nota politica palestinese Khalida Jarrar, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.
L’accordo prevede la liberazione di trenta prigionieri palestinesi per ogni ostaggio israeliano. Nel frattempo, sono entrati a Gaza oltre seicentotrenta camion con cibo, medicine e aiuti di altro genere. La sfida, oltre alla ricostruzione della striscia, sarà anche affrontare le enormi conseguenze sanitarie della guerra.
Secondo il governo di Benjamin Netanyahu, al momento risultano in vita cinquantasette dei novantuno ostaggi israeliani ancora dispersi. Hamas, inoltre, sta trattenendo due uomini sequestrati dopo essere entrati a Gaza da Israele prima della guerra.
In un post su X pubblicato domenica sera, un giorno prima dell’insediamento di Donald Trump, Joe Biden ha confermato che questa settimana verranno rilasciate altre quattro donne israeliane prese in ostaggio da Hamas. Successivamente, aggiunge il presidente uscente, in questa prima fase le liberazioni avverranno a un ritmo di «tre ostaggi in sette giorni, inclusi almeno due americani». Assieme al Qatar e all’Egitto, gli Stati Uniti sono stati al centro delle negoziazioni che settimana scorsa hanno portato all’accordo sul rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco.