Donald Trump ha annunciato che imporrà nuove sanzioni alla Russia se il dittatore russo Vladimir Putin si rifiuterà di negoziare per porre fine alla guerra in Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti non ha fornito dettagli specifici sulle sanzioni aggiuntive, ma ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti nel sostenere l’Ucraina. «Stiamo dialogando con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy e presto parleremo anche con il presidente Putin. Stiamo valutando tutte le opzioni» ha affermato il presidente
Durante la conferenza stampa alla Casa Bianca, Trump ha anche rivelato di aver chiesto al presidente cinese Xi Jinping di intervenire per fermare il conflitto: «Gli ho detto che dovrebbe usare il suo potere per risolvere la questione. Ne abbiamo discusso, ma finora non ha fatto abbastanza»; e ha criticato l’Unione europea per il suo contributo considerato insufficiente alla guerra in Ucraina. «L’Europa deve fare di più. Non è giusto che gli Stati Uniti siano sempre i primi a intervenire». Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato anche la possibilità di imporre nuove tariffe del venticinque per cento contro i prodotti provenienti da Canada, Messico e Unione Europea per contrastare i surplus commerciali ritenuti «inaccettabili».
Anche Volodymyr Zelensky ha parlato poche ore fa del possibile negoziato, lanciando un monito all’Europa durante il World Economic Forum di Davos. «Il continente deve imparare a prendersi cura di sé stesso per non essere ignorato. Non è chiaro se l’Europa avrà persino un posto al tavolo quando la guerra contro il nostro paese finirà. Trump si accorgerà persino dell’Europa? Vede la Nato come necessaria? Rispetterà le istituzioni dell’UE?», si è chiesto il presidente ucraino, aggiungendo che l’Europa merita di essere più che un semplice spettatore, con i suoi leader ridotti a pubblicare post su X dopo che un accordo è già stato concluso.
Il presidente ucraino ha aggiunto che almeno duecentomila truppe alleate sarebbero necessarie per far rispettare qualsiasi accordo di pace con la Russia. «È il minimo, altrimenti è inutile», ha spiegato, escludendo categoricamente di ridurre l’esercito ucraino, come richiesto dal Cremlino e dicendosi favorevole alla richiesta di Trump di aumentare al cinque per cento del prodotto interno lordo la spesa per la difesa dei Paesi membri della Nato. «Tutti i paesi europei devono essere disposti a spendere quanto è davvero necessario per la sicurezza, non solo quanto hanno speso durante anni di trascuratezza. Se serve il cinque per cento del Pil per coprire la difesa, allora il cinque per cento sia».
Riferendosi alla dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia, Zelensky ha affermato: «Non potete continuare a comprare gas da Mosca e aspettarvi al contempo garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti. È un controsenso». Il presidente ucraino ha chiuso il suo intervento con un appello ai ventisette Stati membri Ue: «L’Europa deve sedersi al tavolo delle trattative come protagonista, non come spettatore. Questo è il momento di dimostrare leadership. L’Europa non può permettersi di essere seconda o terza nella lista delle priorità dei suoi alleati. Se ciò accade, il mondo inizierà a muoversi senza l’Europa, e questo sarà un mondo scomodo e svantaggioso per gli europei».