Donald Trump ha annunciato l’imposizione di dazi contro l’Unione europea. Dopo aver già colpito Canada e Messico con tariffe rispettivamente del venticinque per cento e del dieci per cento su una serie di beni, ora l’attenzione del presidente degli Stati Uniti si sposta su come colpire le economie dei ventisette Stati membri, compresa l’Italia. Parlando con i giornalisti al rientro in Maryland dalla Florida, Trump ha detto che non c’è «una tempistica precisa, ma accadrà molto presto». Il presidente degli Stati Uniti ha giustificato questa decisione sostenendo che l’Ue si sta approfittando dell’economia americana, sottolineando lo squilibrio commerciale tra le due sponde dell’Atlantico: «Non comprano le nostre auto, non comprano i nostri prodotti agricoli, prendono quasi nulla da noi, mentre noi importiamo milioni di auto ed enormi quantità di cibo e beni agricoli».
Secondo fonti interne alla Commissione Europea, si stanno già studiando contromisure che potrebbero colpire settori chiave dell’economia statunitense, tra cui l’agroalimentare, l’industria aerospaziale e il settore tecnologico per reagire con fermezza e decisione all’annuncio di Trump. In passato, misure simili avevano già scatenato rappresaglie da parte dell’Europa, che aveva imposto dazi su prodotti americani come il whisky, le motociclette e i jeans. Questa volta, Bruxelles potrebbe adottare un approccio ancora più aggressivo, mirando a prodotti simbolo dell’economia statunitense, come il bourbon del Kentucky e le motociclette Harley-Davidson. Ogni anno l’Unione europea esporta negli Stati Uniti beni per un valore di oltre cinquecentosettantasei miliardi di dollari, rappresentando quasi il venti per cento delle esportazioni totali dei Ventisette.
Nel frattempo, il Canada e il Messico hanno già annunciato ritorsioni sulle tariffe imposte da Trump. Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha definito i dazi di Trump come «ingiusti e dannosi», annunciando in risposta che Ottawa imporrà tariffe del venticinque per cento su merci statunitensi per un valore di centocinquantacinque miliardi di dollari canadesi (circa centodue miliardi di euro). Il premier canadese ha avviato consultazioni con l’Organizzazione mondiale del Commercio per un possibile ricorso legale contro Washington. Anche la presidente del Messico Claudia Sheinbaum ha annunciato misure di ritorsione simili, così come la Cina che risponderà con nuovi dazi su prodotti strategici, tra cui la soia americana e le automobili.
L’amministrazione Trump sostiene che le misure tariffarie siano necessarie per proteggere i lavoratori e le imprese americane, ma molti esperti avvertono che potrebbero avere effetti dannosi sull’economia interna, aumentando i prezzi per i consumatori e riducendo la competitività delle aziende statunitensi sui mercati globali. Ma gli economisti avvertono che la guerra commerciale potrebbe avere effetti destabilizzanti per l’economia globale. Secondo Lawrence Summers, ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti, le nuove tariffe potrebbero scatenare uno shock dell’offerta auto-inflitto. Tradotto: aumenteranno i prezzi per i consumatori americani e rallenterà la crescita economica.
Altri analisti intervenuti in vari media americani hanno annunciato una possibile fase di stagflazione negli Stati Uniti, caratterizzata da inflazione elevata e bassa crescita economica. Una anteprima di ciò che vedremo è già in atto nei mercati finanziari. Dopo l’annuncio di Trump, i futures di Wall Street sono crollati di oltre il due per cento, mentre le borse asiatiche hanno subito perdite simili. Le valute di Canada, Messico e Cina hanno registrato un deprezzamento rispetto al dollaro, mentre i prezzi del petrolio e della benzina sono aumentati.