Nel mirino“Milano, un minuto prima”

"Questa città si sveglia ogni giorno un minuto prima"... ...diceva Marcello Marchesi, in riferimento alla tipica frenesia milanese, in cui son tutti così indaffarati che "corteggiano le ragazze so...

“Questa città si sveglia ogni giorno un minuto prima”…

…diceva Marcello Marchesi, in riferimento alla tipica frenesia milanese, in cui son tutti così indaffarati che “corteggiano le ragazze solo dopo le nove di sera”.

“Milano, un minuto prima” è il titolo di una interessantissima mostra che la Fondazione Forma propone fino al 18 settembre e di cui ha già scritto qui Alessandro de Angelis nel suo blog.

Un progetto espositivo nuovo non solo nel contenuto, ma anche nella struttura, sono quattro i curatori coinvolti, Matteo Balduzzi, Arianna Rinaldo, Giulia Tornari e Francesco Zanot e 12 i progetti fotografici selezionati.

Gli autori in mostra, non solo milanesi e non solo italiani, propongono sia lavori nati appositamente per questa esposizione, sia percorsi fotografici nati da riflessioni già in fieri sull’argomento, il cui denominatore comune è la città di Milano.

Incredibile il tempismo di questa esposizione che invita ad approfondire l’ indagine di una metropoli oggi più che mai in fermento, soprannominata “laboratorio di una nuova Italia”, dove i cittadini sembrerebbero essersi risvegliati da un torpore atavico e aver riscoperto il piacere della partecipazione alle decisioni pubbliche.

Gli interrogativi posti dai lavori in mostra sono gli stessi su cui ruota il dibattito politico milanese: il tessuto sociale e le sue aspirazioni, la composizione etnica, l’urbanistica, il sistema politico e quello dell’informazione.

Fra i lavori in mostra oggi vorrei parlarvi di “Islam Nascosto” di Nicolò Degiorgis.

Nicolò ha 27 anni, occhi vispi e intelligenti, mi racconta di essersi laureato in Cinese ed aver vissuto in Cina, di aver fatto un tirocinio presso la Magnum Photos di Parigi ed aver ottenuto nel 2008 una borsa di studio presso Fabrica.

Le foto di Degiorgis in mostra da Forma riguardano il Centro Islamico di Milano e Lombardia e sono parte di un progetto più ampio iniziato nel 2009 nel quale il ricercatore ha mappato tutti i luoghi di culto del nord est improvvisati prevalentemente in spazi industriali dismessi, garage, seminterrati, capannoni.

Esistono solo 2 moschee ufficiali in Italia, nonostante una popolazione di un milione di musulmani e Giuliano Pisapia, neo sindaco di Milano ha annunciato, scatenando aspre polemiche, la costruzione di una moschea ufficiale a Milano.

Le fotografie di Degiorgis documentano i diversi momenti di vita di questi centri, le scene di preghiera, le attività svolte dai fedeli.

Per poter scattare queste foto Nicolò si è integrato con la comunità islamica, ha fatto con loro il Ramadan e ha dormito con loro nei centri.

Gli chiedo un aggettivo per descrivere queste persone e lui mi risponde così di getto: “PACIFICI” .

Le immagini di Degiorgis oltre ad avere un enorme valore documentale sono anche estremamente belle: la tecnica è perfetta, così come i tagli, la luce, le inquadrature.

Incredibile pensare alla tenacia di questi fedeli che desiderano un luogo dove potersi raccogliere e pregare e, mi racconta il fotografo, a volte fanno anche due ore di strada al giorno per raggiungere questi centri improvvisati.

le foto pubblicate sono di Nicolò Degiorgis

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