Chuck Close, “Big Self-Portrait”, 1967-68
Acrylic on canvas
Stamattina con la mia mitica assistente Mila ammiravamo la fotografia che ho selezionato come pic of the day di Photo Vogue: ”È bellissima, sembra un dipinto”.
Ricordo la mia sorpresa, mista a una certa delusione, quando a 11 anni scoprii che i ritratti di Chuck Close erano in realtà dei dipinti, “Ma, càspita, sono proprio come delle fotografie!”.
Pittura e Fotografia sono come due sorelle che si amano e si odiano. A una cena le vedrete sempre sedute vicine, ma non ammetteranno mai di averlo fatto di proposito. Al limite daranno la colpa al padrone di casa.
Hanno sempre qualcosa da dirsi in un botta e risposta che continua da più di 150 anni producendo notevoli risultati.
All’inizio Fotografia ha liberato Pittura che ha potuto finalmente farsi astratta, da bambina con il complesso di inferiorità l’ha imitata con il pittorialismo, con l’adolescenza quando acquisisce finalmente una propria autonomia, è il momento della straight photography, e via così e intanto Pittura risponde a botte di realismo, iperrealismo e post modernismo.
Chissà cos’è che genera un cortocircuito a livello neuronale stimolando il nostro interesse quando una fotografia sembra un dipinto e viceversa?
Probabilmente la sfida visiva, le abilità tecniche, la possibilità che non tutto è proprio come appare, il piacere di essere sorpresi o “fregati”.
Quando una fotografia assomiglia a un quadro tendiamo ad apprezzarne l’uso sapiente della luce, la composizione, i colori, mentre quando un quadro sembra una fotografia siamo sbalorditi dall’abilità tecnica del pittore, pare inverosimile che un dipinto possa essere così “realistico” però in questo ultimo caso nello scoprire che non si tratta di una fotografia ci restiamo un po’ male, delusi, abbiamo la sensazione che sia un po’ meno vero, ci sentiamo meno in contatto con la cosa dipinta o fotografata.
Tendiamo a fidarci della fotografia, il nostro cervello ha un pregiudizio che ci porta a credere che la fotografia sia uguale al reale, l’oggetto è trasparente e si perde nel soggetto fotografato: se qualcosa è stato fotografato anche se si tratta di una scena di pura fantasia dovrà comunque essere stata davanti alla macchina fotografica.
Mentre nel dipinto questa certezza non c’è, dobbiamo fidarci del pittore.