Viva l’ItaliaPioggia romana, tutti gli incapaci al pettine

Ridicoli tutti gli amministratori romani. Della copiosa pioggia ha bloccato una città che, seppur non si direbbe, è la capitale d’Italia, e dulcis in fundo ci scappa anche il morto. La colpa ovviam...

Ridicoli tutti gli amministratori romani. Della copiosa pioggia ha bloccato una città che, seppur non si direbbe, è la capitale d’Italia, e dulcis in fundo ci scappa anche il morto.
La colpa ovviamente è della natura, che fa piovere ad ottobre.

Seguono a ruota gli Etruschi: costruirono la Cloaca Maxima (una grande fognatura) che Alemanno ha detto essere intasata. Veramente incapaci i costruttori etruschi, avrebbero dovuto pensare a un sistema ingegneristico capace di farsi manutenzione da solo, e invece se ne sono fregati.

Gli amministratori capitolini moderni devono aver pensato a puntare anche sull’antichità delle infrastrutture per candidare Roma a ospitare le Olimpiadi del 2020. Dopo la guerriglia urbana di sabato scorso e la pioggia, vinceremo di sicuro rispetto alle altre città. Del resto l’affidabilità e la velocità nel trovare soluzioni (blocco di tutte le manifestazioni per un mese e richiesta dello stato di calamità naturale) sono emerse con chiarezza. E pensare che se avesse piovuto durante la manifestazione degli indignati si evitava almeno la rogna degli incappucciati. Destino beffardo.

Per non far torto a nessuno c’è la colpa della geografia della città costruita su dune, escluso il centro intorno al Tevere, che fa confluire l’acqua verso il basso. Le vie strette, le fognature troppo piccole, le strade incapaci di drenare fanno il pasticcio.
Una regolare verifica dei tombini, per controllare che tutte le acque piovane confluiscano correttamente, forse non sarebbe chiedere troppo. Ma forse non ci sono fondi per queste sciocchezze.

Non tutti i mali vengono per nuocere comunque. La Polverini ha la scusa perfetta per poter salire sull’elicottero. Quando lo usò per andare a Rieti, alla fiera mondiale del peperoncino, perché non voleva arrivare tardi, è stata accusata di sperpero del denaro pubblico proprio in tempi di profondo rosso. Almeno oggi la scusa del ritardo sarebbe credibile. Ah, magari ha deciso di non uscire, le rimane da finire un capitolo dell’ultimo libro di Zygmunt Bauman. Lei ha letto tutto del sociologo, così ha detto.

Viva l’Italia!

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