Tutto torna e il cerchio del sistema-Italia non mi è parso mai così perfetto nella sua imperfezione.
Storia di qualche giorno fa: Sarkò e la Merkel sghignazzano davanti alla stampa internazionale. Voci autorevoli, dicono che non avrebbero dovuto farlo. Tirano fuori la storia del ruolo che rivestivano in quel momento. Giusto.
Gianfranco Fini va a discutere in un programma televisivo, Ballarò. Ma lui è presidente della Camera non avrebbe dovuto farlo.
Il giorno dopo, deputati del Fli, del Pdl e della Lega si azzuffano alla Camera. Per il ruolo che ricoprivano in quel momento non avrebbero dovuto farlo.
Berlusca vola a Bruxelles e prima dell’inizio ufficiale del vertice europeo sulle misure anticrisi, stringe la mano al capo del governo danese, Helle Thorning-Schmidt, e poi appena lei prosegue, lui, il Silvio nazionale, pensa di girarsi per guardarle il sedere.
Per il ruolo che rivestiva in quel momento non avrebbe decisamente dovuto farlo.
Ci chiedono sacrifici, ma i rappresentanti politici cosa fanno? Il tempo passa, i privilegi crescono e i problemi (non) si risolveranno da soli o con una lettera di intenti.
Forse sfugge che non può finire tutto a tarallucci e vino, magari alla mensa del Senato dove i prezzi continuano a essere più bassi di una qualsiasi mensa universitaria. Trofie con asparagi e speck € 0,87, tagliata con rucola e grana € 3.41, insalata spinaci e parmigiano € 1,75, ananas € 0.43, torta della nonna € 0.67, bevande € 0.37. Totale € 7.50. Studenti di tutta Italia unitevi, non vi resta che chiedere l’allineamento dei prezzi alla mensa del Senato.
Una bella notizia c’è: a Pompei per sistemare i crolli dovuti alle incurie della manutenzione arrivano 105 milioni di euro dalla Ue e l’assunzione di 20 nuovi tecnici, speriamo per concorso pubblico regolare, visto che ci sono già 360 addetti attualmente impiegati.
Viva l’Italia!