Non c’è nulla che mi faccia girare le palle più della cattiveria gratuita. E di chi ti dice – orgoglioso – che i buoni sono dei pirla e che nella vita bisogna essere cattivi.
Andrea Scanzi, oggi, su Il Fatto Quotidiano, è tutto felice di definire Jovanotti un “Eterno scopritore dell’acqua calda” e di scrivere che “Nel regno di Lorenzo è sempre tutto bello, buono e non esiste cattiveria” come fosse una colpa. Grave. Il suo articolo è lungo – una pagina intera – ma dice poco altro, se non voler dimostrare a tutti i costi la sua scoperta dell’acqua calda: “meglio cattivi che buoni”. E infatti, in chiusura di articolo, Scanzi si definisce un “cattivista e disfattista”.
Scanzi, ok, sei cattivo. Va bene, ne prendiamo atto. Però su, fai il bravo: se vuoi scrivere qualche cosa di interessante, vai in cerca di cattivi veri. E spara, magari centrando il bersaglio.
Perché questo giocare a fare il piccolo Belpietro, attaccando i buoni per esaltare i cattivi, a me, lettore del tuo giornale, fa un po’ pena.
I cattivi orgogliosi di esserlo mi sono sempre stati sui coglioni e leggere Il Fatto Quotidiano con lo stesso fastidio con cui leggo Libero, beh… no, non mi piace.
12 Ottobre 2011