Viva l’ItaliaVogliono dialogare, ma ci lasciano sempre al palo

Gli Italiani e il Governo Italiano sembra una di quelle storie d’amore giunte al capolinea da un pezzo. Si rimane insieme sopportandosi e discutendo, nell’attesa che l’altro, sfinito, dica basta … ...

Gli Italiani e il Governo Italiano sembra una di quelle storie d’amore giunte al capolinea da un pezzo.
Si rimane insieme sopportandosi e discutendo, nell’attesa che l’altro, sfinito, dica basta … Magari gli Italiani potessero gridare “basta”.

A volte si tenta la strada del dialogo, nell’illusione che le parole sostituiscano un sentimento che non esiste più. Ma quando non si ha voglia neppure di stare ad ascoltare è davvero finita.

Chi ascolta ancora con serio interesse il Governo Italiano, quando si dice disposto al dialogo? Chi continua a conservare la convinzione che il dialogo con il cittadino venga tirato in ballo per salvare davvero l’Italia, e non per placare momentaneamente gli animi?
Alzi la mano chi ricorda l’ultimo dialogo vero. Nemmeno alle elezioni, per via del sistema elettorale architettato, abbiamo potuto esprimere il nostro punto di vista.

Sono rimasta basita, da una delle ultime trovate del Ministero dell’Economia. Qualche giorno fa Tremonti ha invitato “tutti i soggetti interessati a formulare proposte che consentano di accelerare i processi di valorizzazione del patrimonio pubblico”, si legge così sull’home page del sito internet dell’Agenzia del Demanio. In altre parole noi italiani, disoccupati e non, giovani e vecchi, ricchi o poveri, possiamo formulare delle idee e inviarle all’indirizzo di posta elettronica creato per l’occasione. Un dialogo democratico via web, tanto per stare al passo con i tempi. Niente raccomandate a/r, incredibile ma vero.
Specificano che “Le proposte potranno riguardare modifiche normative, modelli di valorizzazione o progetti per specifici beni individuati, nonché metodologie e risultati ottenuti da esperienze pregresse, anche internazionali”.

Sono a corto di idee e chiedono un aiuto volontario, per il bene comune s’intende.
In tempo di disoccupazione dilagante ancora una volta il cittadino deve andare incontro al Governo che da parte sua non tenta neppure di assumere un paio di giovani collaboratori, tramite concorso pubblico non truccato, per avere in cambio quelle proposte di cui sono alla ricerca.
Non ci vuole una mente brillante per capire che una corretta valorizzazione dei beni pubblici porterebbe molti introiti nelle casse dello Stato. Invece si punta alla (s)vendita, forse perché mancano idee.

Navigando nel sito dell’Agenzia del Demanio viene proprio voglia di inviarle queste idee, del resto sono subissati di lavoro. Nella sezione “Comunicazione” nell’area “Dall’Agenzia” compaiono ben due avvisi del 2011, mentre in quella “Comunicati stampa” ne troviamo uno. Si sbaglia a pensar male, magari semplicemente non hanno avuto molte cose da comunicarci nel 2011, andrà meglio nel 2012. Non fossilizziamoci sulla questione che sono sempre i soliti noti ad aiutare l’altro, hanno chiesto “solo” delle idee.

Viva l’Italia!

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