«Contro il lavoro precario, che precarizza destini e vite, si deve pronunciare un secco e democratico no». Così parlava Luigi de Magistris da candidato sindaco al Comune di Napoli. Era il 9 aprile e l’ex pm aveva appena preso parte al corteo napoletano dei precari aderenti al movimento “Il nostro tempo è adesso” vicino alla Cgil.
Esattamente sette mesi dopo, lo stesso Luigi de Magistris, nel frattempo eletto sindaco, avvia un progetto di “Tirocini formativi per l’occupazione” che, stando a quanto dice il bando, ha ben poco a che fare col no alla precarietà. Il Comune è a caccia della meglio gioventù napoletana, vale a dire laureati da non più di un anno con un voto non inferiore a 105/110, massimo ventisettenni. Per offrire cosa? Un tirocinio della durata di 6 mesi (30 ore a settimana) pagato con un forfait complessivo di 2mila euro. Fatti i conti, circa 2,7 euro all’ora; ben al di sotto di quello che in ambito sindacale viene definito con amara ironia il «parametro colf». E invece.
Il bando dell’Amministrazione comunale pretende che i partecipanti siano «28 giovani neo laureati dotati di un curriculum di studi particolarmente brillante» da «ospitare, presso gli uffici dell’Amministrazione». Obiettivo: agevolarli nella «collocazione dei giovani sul mercato del lavoro, prevedendo, eventualmente, a conclusione dello stage, la promozione di momenti di incontro tra questi ragazzi e le aziende cittadine». Tanto per chiarire: non ci sarà verso di essere assunti a Palazzo San Giacomo. Questo perché nemmeno un anno fa l’allora sindaco Rosa Russo Iervolino bandì un concorso per 534 unità. E molti partecipanti alla selezione sono ancora a spasso, sono i cosiddetti “idonei”: attendono che il lentissimo turn-over all’interno della macchina comunale faccia scattare l’assunzione.
Tornando ai tirocinanti neolaureati, selezionati con apposite convenzioni con le Università napoletane, vasta è la gamma delle specializzazioni richieste: si va dagli architetti agli avvocati, dagli ingegneri ai laureati in filologia moderna, fino agli informatici e ai matematici.
Cosa dovranno fare? I primi due mesi saranno segnati da una non meglio chiarita «maggiore caratterizzazione teorica» mentre i successivi quattro mesi saranno di «prevalente sperimentazione pratica, basata sulla collaborazione dei giovani alle attività del Servizio ospitante». Chi garantisca che i giovani effettuino poi un tirocinio con tutti i crismi, questo non lo si evince dal bando.