E’ finalmente libera e in navigazione la “Rosalia D’Amato”, nave da carico italiana della compagnia “Perseveranza navigazione” , sequestrata lo scorso 21 aprile dai pirati somali. Salvi anche i ventidue uomini che compongono l’equipaggio: sei italiani e quindici marinai di nazionalità filippina. Stanno tutti bene. La nave, ora sotto scorta del lanciamissili “Andrea Doria”, farà rotta verso l’Oman.
Ecco i nomi dei sei italiani liberati: Orazio Lanza, comandante, di Messina; Antonio Di Girolamo, direttore di macchina, di Mazara del Vallo (Trapani); Gennaro Odoaldo, terzo ufficiale di coperta, Vincenzo Ambrosino, allievo ufficiale di macchina, entrambi di Procida (Napoli); Giuseppe Maresca, secondo ufficiale di coperta, di Vico Equense (Napoli), Pasquale Massa, primo ufficiale di coperta di Meta di Sorrento, ma residente in Belgio.
Sulla dinamica della liberazione non ci sono per il momento conferme ufficiali. Smentito il blitz da parte dei nostri militari. Da parte dell’unità di crisi della Farnesina permane il massimo riserbo sulla vicenda. La nave era stata presa d’assalto dai pirati nell’Oceano Indiano, a circa 350 miglia a sud delle coste dell’Oman, mentre trasportava un carico di soia dal Brasile all’Iran.
Nessuna notizia invece sulla sorte della “Savina Caylyn”, petroliera italiana ancora nelle mani dei pirati somali. Sono 43 gli uomini d’equipaggio della “Savina” in balia dei sequestratori. Tra loro, 11 marittimi italiani.
AGGIORNAMENTI:
17.20: «La Farnesina, attraverso l’Unita’ di Crisi, segue direttamente le fasi della liberazione dell’equipaggio della nave Rosalia D’Amato. Si tratta di un’operazione ancora in corso in una zona a rischio, che pertanto potrà considerarsi conclusa solo dopo che l’equipaggio sarà stato preso in consegna dalle Autorità militari italiane». È quanto si legge in una nota a firma del Ministero degli Esteri.
17.32: Nonostante la notizia della liberazione, il padre di Vincenzo Ambrosino, allievo ufficiale di macchina, e la madre di Gennaro Odoaldo, terzo ufficiale di coperta, dicono: ‘«La società armatrice non ci conferma la notizia ed afferma di non essere a conoscenza della liberazione della nave’». «Aspettiamo noi per primi con ansia la conferma della liberazione – proseguono – non speriamo altro che festeggiare questo momento».
17.56: «Stiamo tutti bene». Sono le primissime parole che Orazio Lanza, comandante della Rosalia D’Amato, ha riferito, a telefono, a Carlo Miccio, vertice della società armatrice Perseveranza Navigazione. «Per noi non è ancora avvenuta la liberazione visto che la nave è ancora nelle acque somale» dichiara Miccio. «Stiamo lavorando con la Farnesina per poter aver notizie più certe» ha poi aggiunto.
18.46: «Non c’è stato nessun blitz, ma un’azione di coordinamento per far scendere i pirati con il supporto dell’unità navale che era in zona». Così il comandante e responsabile della sicurezza della compagnia di navigazione “Perseveranza”, Carlo Miccio, smentisce la notizia di un blitz che avrebbe permesso la liberazione della nave “Rosalia D’Amato”. «Da parte nostra – aggiunge – non è stato pagato nessun riscatto».
18.50: La nave è stata raggiunta dal cacciatorpediniere lanciamissili italiano “Andrea Doria”, che fa parte dell’organizzazione dell’unità di crisi dislocata nel Golfo Somalo, e che le farà da scorta. «Si è portata in zona e ci assisterà fino a quando la nave uscirà dalle acque somale» spiega Miccio. «Non sappiamo se i militari sono a bordo – precisa – l’azione di coordinamento è avvenuta nel tardo pomeriggio e non in mattinata. Abbiamo avvertito le famiglie e sono in contatto con il comandante. Non sappiamo se la nave andrà a Nord, verso l’Oman, o altrove. Stiamo valutando».