Giovedì 5 gennaio finisce X Factor, il talent che ha acceso SkyUno, il canale che si accende quando riesce a valorizzare i contenuti della generalista in chiaro. Il primo momento d’oro del canale coincide con la super stagione dei reality. Sul 109 si potevano vedere tutti i daily che poi sarebbero stati spostati sui vari Rai4, Mediaset Premium, … Il canale, allora, si chiama SkyVivo. Il nome nuovo sarebbe arrivato con Fiorello.
Di X Factor rimarrà il vincitore (probabilmente) e il pubblico, determinante per la semifinale. Il rapporto tra gli spettatori (710mila) e il numero dei voti espressi (500mila) deve far riflettere. Il 70% degli utenti del talent è diventato una parte della narrazione. Questo dato dovrebbe agevolare la riflessione posticipata sull’interazione. Dal punto di vista commerciale è più interessante un pubblico statico che decresce o una nano share disposta a pagare ed evangelizzare un servizio? A questa domanda non si può rispondere aggiustando solo le narrazioni poco friendly dei canali in chiaro. Un vettore si irrobustisce solo se i contenuti che distribuisce sono validi.
Oggi alla tv manca il fattore F. Entro la fine del 2012 ogni telespettatore dovrebbe essere messo nelle condizioni di seguire una narrazione che onori l’onestà di Farina (il calciatore che si è rifiutato di partecipare alle scommesse di Doni), il lavoro di Francesco (l’operaio morto durante il tour di Jovanotti) e le favole di Rossi Doria (il maestro elementare che oggi lavora, come sottosegretario, presso il ministero dell’Istruzione).