La Nota Politica dei VentenniGiovani e mondo del Lavoro al tempo della crisi. 10 regole per farcela davvero!

  Nell'era della tecnologia digitale e della crisi economica mondiale, come faranno mai i giovani ad affermarsi nel mondo del lavoro e a trasformare il vuoto di certezze in scelte vincenti? Come si...

Nell’era della tecnologia digitale e della crisi economica mondiale, come faranno mai i giovani ad affermarsi nel mondo del lavoro e a trasformare il vuoto di certezze in scelte vincenti? Come si proietteranno verso il futuro?

Semplice. Inventandosi, con la giusta dose di creatività e fluidità, nuove opportunità.

Uscendo dagli schemi per percorrere strade non battute.

Per non perdere l’orientamento in una società che cambia continuamente, è necessario saper camminare al buio e avere il coraggio e l’abilità di reinventarsi.

Bisogna stabilire connessioni, agganci, reti e collegamenti. Tra saperi, conoscenze, capacità, esperienze e persone.

Un po’ come per i social network. Applicando lo stesso concetto di multitasking di un Iphone alla tua vita.

L’inserto Sette del Corriere della Sera ha chiesto a esperti di diversi ambiti e settori quali requisiti e caratteristiche debbano avere i giovani, che si affacciano al mondo del lavoro, per ottenere risultati vincenti al tempo della crisi. E farsi spazio in una società che non garantisce le stesse sicurezze dei loro padri.

Ne è uscito un utile decalogo, “tra spirito pratico e aspirazioni”.

1.Se la vita tende a essere precaria, bisogna cambiare prospettiva: farsi ubiqui e “traslocare” da una condizione statica verso l’ignoto. Creare link tra persone e ambiti del sapere, essere autonomi e non lasciarsi influenzare da schemi precostituiti (Massimo Canevacci, visiting professor in antropologia culturale ed etnografia digitale all’Università di Rio de Janeiro).

2.Non focalizzarsi solo sull’obiettivo, ma sul processo. La contaminazione permette di giocare su più tavoli, spaziando dal classico al contemporaneo, dalla scienza ai linguaggi artistici. La versatilità aiuta a riconvertirsi. (Canevacci)

3.Scegliere professioni che abbiano successo anche in un periodo di decrescita e di frugalità. Tanto per fare un esempio: è probabile che, in tempi di crisi, si trovino più sbocchi come panettiere che come commerciante di vestiti. (Domenico De Masi, docente di sociologia delle professioni all’Università “La Sapienza” di Roma).

4.Avere una visione globale, sapendo apprezzare anche la bellezza delle tradizioni locali: essere con la testa nel mondo e con i piedi nel proprio Paese. (Domenico De Masi)

5.Non rincorrere solo il potere, il denaro, ma dare più valore al gioco e al tempo libero. La convivialità è meglio della solitudine, l’amicizia e l’amore valgono più della barca e dell’auto di lusso (Domenico De Masi).

6.La cultura è importante, anche se si è senza lavoro: meglio un disoccupato colto che un occupato ignorante. (Domenico De Masi).

7.Per chiarirsi le idee, il primo passo può essere quello di confrontarsi con persone di fiducia alle quali chiedere consiglio (Anna Oliverio Ferraris, ordinaria di psicologia dello sviluppo all’Università “La Sapienza” di Roma).

8.Lavori part-time o nel periodo estivo sono utili per sondare le proprie attitudini durante il percorso di studi: è importante mettersi alla prova, per evitare di inseguire idee astratte che potrebbero tradursi in scelte sbagliate ( Anno Oliverio Ferraris).

9.Essere disposti al cambiamento e mettere in conto che si potrebbe non trovare lavoro nell’ambito che si è scelto: ripartire dalle opportunità che si possono attivare tramite contatti ed esperienze extracurricolari (Anna Oliverio Ferraris).

10.Essere consapevoli che il passaggio dalla laurea alla prima occupazione potrebbe essere lungo: non rimanere inattivi, ma muoversi a tutto campo, in particolare all’estero (Anna Oliverio Ferraris).

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