L'equilibrista internazionaleLa geopolitica dell’acqua e il conflitto arabo-israeliano-palestinese

La gestione delle risorse idriche da parte dello Stato d’Israele ha assunto, sin dalla sua costituzione, la connotazione di una questione di sicurezza nazionale; l’occupazione del Golan e della Wes...

La gestione delle risorse idriche da parte dello Stato d’Israele ha assunto, sin dalla sua costituzione, la connotazione di una questione di sicurezza nazionale; l’occupazione del Golan e della West Bank riflettono, oggi come allora, la necessità israeliana di vedersi garantita una fonte d’importanza primaria. Elemento scatenante della Guerra dei sei giorni, ancora oggi l’acqua rappresenta un motivo di frizione non trascurabile nell’ambito del conflitto arabo-israeliano-palestinese; sporadicamente, tuttavia, la lotta finalizzata al suo possesso ha favorito spunti di carattere cooperativo, come nel caso del Red-Dead Canal, la cui realizzazione potrebbe definitivamente costituire un prezioso collante nell’ambito dei già esistenti accordi di pace siglati tra Israele e Regno hashemita di Giordania.

La scarsità di risorse alimenta, ovunque nel mondo, forti tensioni; nella maggior parte dei casi gli Stati contendenti adottano, all’interno di un vero e proprio schema competitivo, scelte più o meno spregiudicate a seconda del tipo di risorsa contesa. Le risorse idriche, ovunque nel mondo, sono fonte di vita; il loro possesso permette agli Stati di garantire ai propri cittadini lo sviluppo di idonee strutture sociali, politiche ed economiche e garantisce agli stessi amministratori politici un’importante fonte di consenso. Circondato da Stati con i quali non intesse rapporti di buon vicinato e costantemente mobilitato nel combattere un conflitto non ancora conclusosi, Israele ha da sempre utilizzato le fonti strategiche in suo possesso in modo da accrescere la propria supremazia; il controllo del Golan gli ha permesso di garantirsi una fondamentale riserva idrica e, contemporaneamente, il controllo dell’alto corso del Giordano gli consente di conservare la particolare condizione di paese upstreamer, in grado di esercitare la propria supremazia nei confronti di Siria e Giordania.

Ogni volta che si è sentito minacciato Israele non ha esitato a scatenare azioni preventive che, come nel caso della Guerra dei sei giorni, gli hanno permesso di ribadire che, in nome del controllo di riserve strategiche considerate prioritarie, è disposto a mobilitare il proprio esercito colpendo in modo spietato; da questo punto di vista anche un progetto ambizioso come il Red-Dead Canal potrebbe contenere non solo spunti cooperativi. Tale progetto, di fatto, rappresenta una grande possibilità in termini di cooperazione ed integrazione economica nei confronti della Giordania; è però plausibile che la sua realizzazione venga utilizzata da Israele per aumentare la propria egemonia nei confronti della controparte palestinese dal momento che, nonostante i diversi studi di fattibilità finanziati, nessun accordo è stato mai proposto ai palestinesi in merito alla gestione idrica del Red-Dead Canal.

Nonostante l’interessamento della Banca Mondiale e degli Stati Uniti d’America, c’è chi ritiene che il Red-Dead Canal non vedrà la luce nemmeno nei prossimi venti anni; in tale lasso temporale, tuttavia, Israele potrà solo migliorare la qualità e la quantità di risorse idriche a disposizione dei propri cittadini utilizzando il know-how a sua disposizione. Permanendo l’impianto normativo previsto dagli Accordi di Oslo e stante il voluto rallentamento delle attività del Joint Water Committee ed i veti adottati dall’ Israeli Civil Administration, invece, nello stesso lasso temporale l’accesso alle risorse idriche da parte palestinese difficilmente potrà migliorare; questa condizione, legandosi a molte altre dispute attualmente in corso, sarà in grado di provocare un ulteriore rallentamento del già difficile processo di pace tra israeliani e palestinesi a patto che Israele non operi importanti aggiustamenti delle politiche che attualmente adotta nei Territori Occupati.

Pierfrancesco Cardalesi, Equilibri.net

Articolo tratto da Equilibri.net. Articolo completo al link http://www.equilibri.net/nuovo/articolo/israele-geopolitica-dell%E2%80%99acqua-e-conflitto-arabo-israeliano-palestinese

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