Storia MinimaTolosa, dare la colpa ad Al Qaeda non basta: l’Europa è malata

Così come una parte aveva scelto il colpevole di Tolosa e aveva sistemato la spiegazione del mondo proponendo l’icona del camino di fumo, lo stesso mi sembra accadere da ieri mattina quando l’ident...

Così come una parte aveva scelto il colpevole di Tolosa e aveva sistemato la spiegazione del mondo proponendo l’icona del camino di fumo, lo stesso mi sembra accadere da ieri mattina quando l’identità del presunto colpevole ha assunto i contorni del militante qaedista. Così molti, che pensavano di dover prendere le distanze da eventuali amicizie o collateralismi, hanno tirato un sospiro di sollievo.
Personalmente sarei più cauto e non mi accontenterei di questa risposta.
L’Europa è in crisi e lo è perché un sentimento profondo di una parte non indifferente dell’opinione pubblica che circola in Europa indica che una parte dell’opinione pubblica non sopporta che qualcuno metta a repentaglio la propria quotidianità. Soprattutto quando questo avviene, immediatamente scatta la sindrome del sentirsi vittima e dunque si mette in circolo la necessità di individuare un capro espiatorio.
Così non si è dalla parte di Mohamed Merah, ma poi si hanno dei problemi a confrontarsi con le sue vittime. Alla fine il senso comune pensa che un po’ se la sono voluta.
La scelta di quegli obiettivi dice che non si colpiscono né le funzioni, né qualcuno ritenuto responsabile in prima persona. Si colpiscono dei simboli, meglio delle icone.
E allora dovremmo chiederci quelle icone, che poi vorrebbe dire quelle persone, cosa rappresentano nell’immaginario di questa opinione pubblica? Perché sono assunti come icone?
Il quadro che abbiamo di fronte mi sembra essere questo: è aumentato il tasso di intolleranza e di prevaricazione e si è innalzato l’asticella della rabbia sociale che assume i toni della crociata ideologica.
In questa crociata ideologica una componente strutturale – non credo l’unica – è data dall’antigiudaismo. Non a caso uso questo termine che a per molti potrà apparire premoderno, vetusto. A differenza dell’antisemitismo che include un’idea razzista della storia, l’antigiudaismo ha invece un contenuto culturale, e soprattutto teologico. Soprattutto presume una nostalgia di un ordine infranto che va restaurato e di identità europea che si è perduta e che va ritrovata.

E’ un sentimento che presenta una scala di atteggiamenti molo diversi: sono quelli ambigui e “bini” di fronte ai fatti di Tolosa, ma anche quelli della protesta contro uno spettacolo teatrale come è accaduto a Milano, non più tardi di due mesi fa quando di fronte al teatro Franco Parenti è andata in scena l’intolleranza del tradizionalismo cattolico contro Andrée Ruth Shammah quando nel teatron da lei diretto è andato in scena Sul concetto del volto di Dio di Romeo Castellucci
Scaricare su Mohamed Merah tutto il problema è troppo facile.

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