Lui continua a guardare. Esterno ai fatti, candido e immacolato, come un memor domini dovrebbe fare. Mentre intorno avanza il deserto (reale e metaforico) il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni (Pdl), non fa una piega. E come B. insegna continua a negare l’evidenza. Con storielle. Buttando tutto sulla vacanza di gruppo. Perché «come tutti gli italiani faccio vacanze di gruppo». Costumino stringipacco con l’ancora ricamata e uno yacht che sembra un transatlantico. Ma del resto se uno ha frequentazioni importanti che ci deve fare. Per ora non esiste ancora il reato di ricchezza. Ma vediamo perché la storiella della vacanza in barca fa acqua. Salata e dolce. A vostra scelta.
1. Fuorilegge. Roberto Formigoni guida la Lombardia dal 1995 ed è al quarto mandato consecutivo. Peccato che la legge ne preveda solo due consecutivi. In sede di ricorso (nel febbraio 2011) il giudice si astenne. Gli avvocati dello Swarzy lombardo sostennero che la legge fosse entrata in vigore nel 2004 e che quindi il conteggio dovesse partire dal mandato 2005-2010. Qualcuno ci crede?
2. Mettimi un po’ sta firma. Altro giro, altro scandalo. Elezioni 2010. I radicali, prove alla mano, denunciano la presenza di firme false sul listino a sostegno del presidente. In tutto sarebbero 926. A due anni dallo scandalo che vede dieci indagati, il 24 gennaio si sono concluse le indagini preliminari. Anche in questo caso Formigoni dice di non sapere, di non ricordare.
3. Scelte creative. Quattro dei cinque membri del suo ufficio di Presidenza sono indagati. Franco Nicoli Cristiani (Pdl), vicepresidente del Consiglio regionale. Arrestato per traffico illecito di rifiuti e corruzione nell’inchiesta sulla BreBeMi. Massimo Ponzoni (Pdl), segretario del Consiglio regionale. È accusato di appropriazione indebita, ipotesi di bancarotta fraudolenta, finanziamento illecito sia per la propria campagna elettorale che per fini personali. Filippo Penati (Pd), vicepresidente del Consiglio regionale. Indagato dai pm di Monza per concussione e corruzione per un presunto giro di tangenti ottenute per la riqualificazione dell’ex Area Falck di Sesto. Davide Boni (Lega Nord), presidente del Consiglio regionale. Indagato per un giro di tangenti ricevute per facilitare la realizzazione di alcuni centri commerciali. Carlo Spreafico (Pd) è l’unico non indagato. Anche in questo caso Formigoni sostiene di essere esterno ai fatti e di non sapere nulla.
4. Fondazione Maugeri. Ultimo giro. Il presidente viene citato nello scandalo della fondazione Maugeri: sarebbero stati sottratti 56 milioni dalle casse delle fondazione. Cinque persone sono state arrestate. Oggi (lunedì 16 aprile) il nome di Formigoni è spuntato in alcuni verbali. Secondo il fiduciario Giancarlo Grenci, Pierangelo Daccò (indagato e vicino a Cl) e Antonio Simone (arrestato) avrebbero pagato viaggi e ospitato sulle loro barche il presidente. La sua risposta: «Solo fango mediatico. Vogliono denigrare l’amministrazione italiana più forte».
5. Fuoriconcorso. Video imbarazzanti. Formigoni spadaccino. Formigoni tra i giovani, Formigoni su Twitter, Formigoni che maneggia lettere giganti per comporre il suo nome. Ogni tanto non guasta ricordare i capolavori del cinema d’autore.
Conclusione. Potassio, occhiali e apparecchi di buona marca non guasterebbero affatto. Ps. Sul suo sito si legge: «Io usato come paravento». Forse errore di battitura, paravento per pareo.
Postilla. «Fare previsioni è estremamente azzardato. Da parte mia non c’è nessuna decisione assunta», ha detto Formigoni a chi ha chiesto se la legislatura arriverà al 2015. Forse qualcosa inizia a vacillare.
Roberto Formigoni non è indagato