Ho fatto 17 euro di benzina in autostrada, perché ero talmente a secco che non sarei tornato a casa (da Milano a Pavia). Il prezzo al litro era di 1,957 euro, e ben mi ricordavo che a Pavia si può trovare la verde a 1,857 al litro, ovvero dieci centesimi in meno. Il resto del pieno l’ho naturalmente fatto dopo a questo prezzo più basso.
Dieci centesimi meno su 1,957 euro sono uno sconto di più del 5%: per un pieno equivalgono a quasi 4 euro. Ci compro 4 caffè, oppure 3 quotidiani e un po’.
Fortunatamente arrivo alla fine del mese, ma mi infastidisce che qualcuno mi succhi via potere d’acquisto in questa maniera. Sono l’unico?
Come economo ma soprattutto come economista sono molto scettico sulle probabilità di successo di azioni di boicottaggio. Però acquisti bassi dotati di simbolismo numerologico (es. 13 o 17 euro) potrebbero mandare segnali interessanti ai produttori che non disdegnano di colludere, o comunque discriminano in maniera un po’ troppo furbetta il prezzo.