IoVoglioTornareI giovani italiani tra laurea e riforme del lavoro.

Pochi posti di lavoro o troppi laureati ogni anno? Da settimane si discute della riforma del lavoro e dell’inserimento nel mondo del lavoro, ma chi sono e quanti sono i giovani che ogni anno escono...

Pochi posti di lavoro o troppi laureati ogni anno? Da settimane si discute della riforma del lavoro e dell’inserimento nel mondo del lavoro, ma chi sono e quanti sono i giovani che ogni anno escono dagli atenei italiani?

In Italia in questi giorni si discute ampiamente sulle sorti della riforma del lavoro. Sul tavolo delle trattative, l’esito dell’ articolo 18. Sono diverse e differenti le soluzioni auspicate da giovani, e le aspettative di quella che dallo stesso Monti è definita una «riforma di rilievo storico per l’Italia».

In Italia manca l’occupazione. Dagli ultimi dati diffusi dall’Istat, la disoccupazione «si attesta al 9,3%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a gennaio e di 1,2 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 31,9%, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a gennaio e di 4,1 punti su base annua».
I problemi di accesso a lavoro non accennano a scendere, e i tassi di disoccupazione peggiorano, e sono allarmanti le condizioni offerte ai laureati italiani.

Ma è l’Italia che non offre abbastanza posti di lavoro, oppure ci sono troppi laureati da inserire ogni anno nel nostro Paese? Quanti sono e soprattutto chi sono i laureati italiani?

Attraverso i dati forniti dall’indagine XIII di Almalaurea (indagine 2011), in riferimento all’anno 2010, gli studenti laureati sono stati 192.358 (tra laurea triennale, magistrale, master, ecc.), distribuiti nei 56 atenei che aderiscono al servizio Almalaurea (che raccoglie e diffonde indagini e rapporti sui laureati e le loro condizioni occupazionali), dalla sola università la “Sapienza” di Roma, sono usciti poco più di 19 mila laureati, seguono l’ateneo di Bologna 15 mila e quello di Padova e Torino con 11 mila studenti laureati.
Dall’indagine risulta che 110 mila (57,3%) sono laureati di primo livello (laurea trinnale), 53.180 (27,6%) hanno conseguito il titolo di secondo livello (laurea magistrale). Risulta inoltre che i corsi più frequentati sono stati per le laure triennali quello politico-sociale ed economico-statistico (più di 16 mila laureati), letterario (più di 11 mila), agrario e farmaceutico (poco più di 2 mila).
Per quanto riguarda i laureati del corso di magistrale, nel settore ingegneria e economico-statistico (8 mila), in quello letterario (5 mila), agrario e farmaceutico (intorno gli 800) laureati.

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