Hanno fatto di tutto. Mandato e rimandato in onda decine di volte quel filmato terribile con il giovane calciatore che si accascia, si rialza, si accascia e si rialza e poi cade, col cuore fermo. Hanno pubblicato in grande evidenza, in prima pagina una foto terribile (l’ha fatto Il Tempo, io non la ripubblico): gli occhi della morte di un giovane, sfortunatissimo, calciatore. Serviva? Aggiungeva qualcosa in più alla notizia? No, no e no.
edit: aggiungo anche alcuni video di Repubblica.it (fatti con l’iPhone) che riprendevano il dolore di parenti e amici in ospedale, al momento della notizia della morte.
Hanno affollato i salotti televisivi con le più grandi fesserie: l’auto che ostruiva i soccorsi, il doping (vergogna, parlarne con tale leggerezza!) l’infarto, l’aneurisma.
Ora l’Ansa, riportando dichiarazioni del medico legale, parla di «accertamento di difetti cardiaci come alterazioni strutturali e difetti genetici che coinvolgono la conduzione elettrica del cuore» e scrive che al momento sarebbero «esclusi aneurisma e infarto». Dunque dall’autopsia emergerebbero dei problemi ben più complessi a spiegare la morte di Piermario Morosini.
È ora il momento di smetterla, dunque. Inizi la tv di Stato, la Rai, a farlo, evitando di mandare nuovamente in onda nei suoi tg quelle crudeli, ormai inutili (ai fini della cronaca) immagini. Ma a loro seguano le tv private e lo facciano anche i giornali. L’Ordine dei Giornalisti dia un cenno, segnali, sanzioni chi su questa vicenda si accanisce.
È giornalismo, non la sagra del cinismo. Fate qualcosa.
AGGIORNAMENTI
Il Livorno, squadra di Morosini, chiede «a tutti i media i nazionali e mondiali di non riproporre più le immagini (video, foto) dell’attimo in cui Piermario cade in campo».