What’s AroundCaro Nord, prova ancora a chiamarmi terrona

Caro Nord Italia, sono passati quasi 9 anni da quando ho deciso di trasferirmi dalle tue parti lasciando l'antico borgo natìo in Sicilia. I motivi sono stati tanti, in primis la voglia di lasciare ...

Caro Nord Italia,

sono passati quasi 9 anni da quando ho deciso di trasferirmi dalle tue parti lasciando l’antico borgo natìo in Sicilia. I motivi sono stati tanti, in primis la voglia di lasciare una terra dove ogni cosa sembrava impossibile da realizzare per le scarse possibilità di crescita lavorativa, dove sentir parlare e vivere – seppur non in prima persona- vicende su corruzione politica, pizzo e mafia era praticamente all’ordine del giorno, e poi per abbandonare un modo di pensare che non ho mai digerito che si sintetizza facilmente in un: ‘se posso, ti frego’, il voler abbandonare uno stile di vita basato sul rimandare continuamente qualsiasi cosa, sulle conoscenze, raccomandazioni, poca meritocrazia e sull’idea che il politico in Sicilia sia una specie di Santo risolvi-problemi. Per non parlare di tutto quello che sono le difficoltà dei mezzi di trasporto pubblici, l’inefficienza degli uffici comunali e regionali e a mille altre difficoltà. “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” come aveva già detto Tancredi Falconeri, in un suo discorso, ne “Il Gattopardo”.

Vivere al Nord per me ha sempre significato avere opportunità lavorative, confrontarsi con realtà differenti e avere la sensazione di vivere nella ‘legalità’. Non è che anche qui da voi non si sentisse parlare di bufere giudiziarie che travolgono politici, imprenditori e persone legate al mondo degli affari e delle istituzioni, ma era diverso. Per esempio la Lombardia è piena di industrie, le cose spesso funzionano, la fila in posta non è mai più lunga di mezz’ora, pare che tutti vogliano lavorare, le strisce pedonali non sono un optional, i tram passano quasi sempre puntuali, le strade vengono costruite in fretta e il modus pensandi: se posso, ti frego non appariva comunque così evidente.

Oggi, però, a distanza di tanti anni e a poche settimane dallo scandalo che ha travolto la Lega mi viene da chiederti, sinceramente: “Hai ancora il coraggio di chiamarmi terrona?”.

Sei sicuro che i rappresentanti del Carroccio siano molto meglio dei politici del Sud? Realmente, quanta differenza vedi tra i politici del nord, del sud e di centro? E cosa ne pensi delle truffe che continuano a far parlare il tuo territorio? Non credi che sia una vera terronata quando i tuoi commercianti non fanno scontrini fiscali, i politici piazzano figli in politica seguiti da amici, parenti e fidanzati/e, pagano lauree, si fanno pagare vacanze, ristrutturazioni di case etcetera etcetera etcetera?

A distanza di tanti anni, forse per la prima volta, ti dirò che la mia terra non mi è apparsa così lontana da te, anzi l’Italia mi sembra più unita che mai. E se prima mi capitava di provare vergogna quando saltavano fuori vicende che facevano poco onore a noi del Sud e tu mi guardavi con aria di rimprovero e sdegno ora, anche se incrocio il tuo sguardo, non provo più nulla: non mi sento migliore o peggiore di te. Mi sento come te.

Non provo più vergogna nemmeno quando riguardo questo video.

Adesso tutta l’Italia lavora in un’unica direzione: cerca di cambiare tutto affinchè nulla cambi.

Quando vivevo in Sicilia ho sempre avuto la sensazione che tutto si facesse trasportare dagli eventi senza che nessuno mai intervenisse veramente, adesso mi sembra di vedere qualcosa di forte da parte dei giovani (tanti sono tornati a vivere al Sud per via dell’attuale crisi economica che sta sgretolando il Paese), una nuova consapevolezza volta al miglioramento del territorio e della situazione politica. Forse restano solo sensazioni ma io per la prima volta le percepisco, e voglio crederci.

Da Nord a Sud viviamo sotto lo stesso cielo e sotto gli stessi problemi, non sarà forse ora di unirci veramente per togliere il marcio che c’è?

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club