Tempesta di cervelliChi conosce la differenza tra la tigre ed il leone?

Era una giornata soleggiata. Dopo giorni e giorni di piogga il sole decise di uscire allo scoperto e di degnare gli abitanti della terra con la sua presenza. Chi festeggiava con una passeggiata in ...

Era una giornata soleggiata. Dopo giorni e giorni di piogga il sole decise di uscire allo scoperto e di degnare gli abitanti della terra con la sua presenza. Chi festeggiava con una passeggiata in città, chi leggendo un libro seduto su una panchina sotto un albero e chi, in tantissimi, andando a farsi una corsetta dopo una intensa giornata di lavoro.

Erano giorni forti: gli scandali ed il sospetto poco per volta si stavano introducendo in tutte le fessure del mondo politico, religioso e sportivo. La sensazione era che qualcosa si stesse muovendo, in quale direzione però non si riusciva a comprendere.

In città intanto era arrivato il circo. Per le vie del paese girava e rigirava il camioncino con il megafono che diffondeva l’annuncio con gli orari degli spettacoli. “Accorrete gente accorrete. Venite a vedere il pagliaccio, la scimmia e l’ippopotamo” – ma non c’erano solo quegli animali, erano molti di più che vivevano in una gabbia, ammaestrati e costretti in numeri imparati dopo chissà quali barbarie.

Lo spettacolo pomeridiano era appena terminato. I nonni con i nipoti uscivano in ordine sparso diretti verso casa e pronti alla cena. Il bambino entusiasta dello spettacolo che aveva visto raccontava agli anziani che lo avevano accompagnato quello che già avevano visto insieme a lui. Gianni correva incurante di tutto questo cercando di schivare i passanti e riempiendosi i polmoni anche di odore di sterco.

Vicino al recinto dell’ippopotamo si erano fermate quattro ragazze, anche loro erano andate in quello stesso posto per correre. Gianni le guardava, a naso stimava un’età inclusa tra i 15 e i 18 anni. Una teneva in mano un cellulare e lo puntava contro le altre intente a farsi fotografare con alle spalle il grosso mammifero africano. Scattata la fotografia mentre le amiche si allontanavano dal recinto dell’ippopotamo, una rimasta indietro le richiamava dicendo: “Sfigate sfigate sentite come fa la tigre!!” – e mentre diceva questo puntava un leone…

E’ per questo che raramente mi stupisco. Anche questa è Italia.

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