De GustibusDa WWF arriva l’Eco-carrello: quanto pesa la tua spesa?

Per cambiare non solo il modo di produrre ma anche quello di consumare, WWF insieme all’Università della Tuscia, alla II Università di Napoli e a Mutti ha creato un supermercato virtuale in cui pot...

Per cambiare non solo il modo di produrre ma anche quello di consumare, WWF insieme all’Università della Tuscia, alla II Università di Napoli e a Mutti ha creato un supermercato virtuale in cui poter simulare una spesa, calcolando l’impronta ambientale di ogni mela, carota o bistecca che entra nel nostro carrello.

Partendo dall’assunto che un consumo consapevole passa attraverso un’informazione completa, questa deve tener conto di tutto il ciclo di vita di un prodotto e dell’impatto ambientale dello stesso dal campo al piatto e oltre.
Il “farm to fork life cycle” oggetto di studio riguarda quindi tutte le fasi di produzione in azienda, ma anche quelle di trasformazione, trasporto, distribuzione, e poi di preparazione, consumo e smaltimento, fasi tutte difficilmente quantificabili in termini di impatto sull’ambiente già solo all’interno dell’UE, a causa delle enormi differenze di produzione e consumi energetici nei diversi paesi.

Il calcolatore tuttavia, nato dall’adattamento di un modello danese, per quanto indicativo, è il primo contributo su scala nazionale per un bilancio abbastanza esaustivo sui gas serra prodotti dal settore agroalimentare italiano e misura in kg di CO2 per Kg di prodotto il potere riscaldante (global warming potential) generato da tutti i gas serra emessi durante la fase di vita di un prodotto, dalla materia prima allo smaltimento.
WWF fornisce una serie di consigli su come scegliere (local, bio, di stagione, ma anche evitando per esempio le specie ittiche sovrasfruttate), come consumare (cibi freschi, poco elaborati così da ridurre i consumi ai fornelli) e come smaltire (scegliere cibi con pochi imballaggi e consumarli subito per non rischiare di sprecarli buttandoli).
E l’acqua? di rubinetto.

Per scoprire quanto la nostra spesa è in-sostenibile basta collegarsi al sito (www.improntawwf.it/carrello/index.php), riempire il nostro carrello virtuale, selezionando magari i prodotti che acquistiamo abitualmente. Una volta alla cassa scopriremo quanto il nostro scontrino pesa non sulle nostre tasche ma sull’ambiente in termini di consumi d’acqua e produzione di anidride carbonica.

Ci provo e scopro che i numeri sono sconcertanti: spaghetti olio e pomodoro mi costano a settimana 14,5 L. di acqua e quasi 5 Kg. di CO2. Allora torno indietro e scelgo pomodoro e mozzarella: la CO2 si riduce a 2,7 Kg, ma l’acqua sale a 473 L.

Da domani almeno le buste usa e getta le evito.

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