ABC. A-Always, B-Be, C-ClosingImmobiliare italiano: stagnazione e sopravvivenza

Il venerdì come di consueto, cerco di aprire le porte di ABC a professionisti ed operatori del settore immobiliare. Oggi è il turno del Presidente di AICI, l’Associazione Italiana Consulenti, gesto...

Il venerdì come di consueto, cerco di aprire le porte di ABC a professionisti ed operatori del settore immobiliare. Oggi è il turno del Presidente di AICI, l’Associazione Italiana Consulenti, gestori e valutatori Immobiliari, Fabio Bandirali, nonché Vicepresidente di Federimmobiliare, Consigliere di ULI – Urban Land Institute, Consigliere di Aspesi, Membro dei Comitati Scientifici di Eire e del Master Eref presso la Università Luiss.

La domanda obbligatoria, che pongo a tutti i vari interlocutori per Linkiesta, è: quali temi oggi nel real estate italiano?

I temi potrebbero essere molti e tra questi il più importante dovrebbe essere la sopravvivenza, ma non voglio essere così drasticamente pessimista. Vero è comunque che in nostro mercato si trova attualmente in un preoccupante momento di stagnazione, tra le cui ragioni ritengo molto importante la ormai endemica situazione di carenza di leva finanziaria, un problema generale per l’economia italiana nel suo complesso e con perniciosi effetti anche sul sistema immobiliare.

Ovvero?

Semplice, dopo la progressiva e inesorabile scomparsa delle grandi banche internazionali, il cui contributo era stato fondamentale per il rilancio del real estate in Italia alle fine degli anni ’90, gli istituti di credito nazionali non sono stati in grado, volenti o nolenti, di assicurare quella quantità minima di erogazione del credito indispensabile per non inibire e quindi sostenere il mercato.

Parliamo appunto di mercato: consulente immobiliare non è l’agente immobiliare. Quali ruolo per il consulente immobiliare?

Diciamo meglio che consulente immobiliare non è solamente l’agente immobiliare. Il consulente immobiliare può essere definito come un advisor che assiste una parte in una operazione immobiliare, e che deve disporre di conoscenze approfondite sia nel campo del real estate che in quello più in generale dell’economia, del diritto, della tecnica e dei mercati sia domestici che internazionali. Un operatore che, in estrema sintesi, abbia tutte le nozioni per assistere ed aiutare il proprio cliente di volta in volta a sostenere ed incrementare il valore del proprio patrimonio immobiliare.

E Aici come si posiziona in tutto ciò?

Aici è nata il 29 aprile 1978 per opera di 11 operatori immobiliari provenienti da sette diverse regioni (Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli, Lazio, Campania e Puglia). Ha sempre avuto dunque una chiara connotazione nazionale, ed ha progressivamente maturato e sviluppato la propria attività istituzionale di sostegno e diffusione della cultura immobiliare e della professione di consulente immobiliare, unitamente al supporto delle specifiche attività degli associati. Con la nascita poi di Ferderimmobiliare, Aici si è assunta inoltre il compito di dialogare efficacemente con tutte le altre associazioni del real estate, ad ausilio di un organico e proficuo sviluppo del settore e di un positivo confronto in ambito istituzionale.

Si parla tanto in questo periodo di giovani, e all’interno di AICI è attiva la sezione “AICI Giovani”. Ma i giovani cosa devono fare per entrare e per crescere nel real estate italiano?

I giovani possono dare un contributo molto importante e fattivo per il rilancio del sistema immobiliare e Aici Giovani è stata costituita per riunire tutti quei giovani professionisti operanti in tutti i segmenti del mercato del real estate, per favorire tra l’altro un fisiologico affinamento e incremento delle loro conoscenze e competenze, tramite anche un confronto dinamico e dialettico con gli associati senior.

Un’ultima domanda: una sola proposta per superare le difficoltà, in ambito immobiliare, da rivolgere agli organi istituzionali. Quale?

È oltremodo opportuno che il sistema immobiliare italiano venga riconosciuto come un sistema sano che ha di fatto dato un contributo importante e qualificato alla crescita dell’economia e che quindi come tale possa essere supportato, in particolar modo nell’ambito fiscale ed in quello dell’accesso al credito.

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