Una firma di tutto riposoLa butto lì: Irene Tinagli candidata premier di Montezemolo

Se l'Italia non fosse una gerontocrazia affaticata, sarei anche più convinto: Irene Tinagli sarebbe una bella scommessa come candidata  premier da parte di Italia Futura, il "pensatoio" di Montezem...

Se l’Italia non fosse una gerontocrazia affaticata, sarei anche più convinto: Irene Tinagli sarebbe una bella scommessa come candidata premier da parte di Italia Futura, il “pensatoio” di Montezemolo che molto probabilmente si farà partito.

Per quali ragioni? Almeno cinque. In primis è preparata, ha un dottorato in politiche pubbliche preso all’Università Carnegie Mellon, insegna all’Università Carlos III di Madrid ed è un esperta di innovazione e di mercato del lavoro.

In secondo luogo è giovane: per gli standard USA forse no, ma per gli standard italiani certamente sì, avendo 37 anni. Per l’Italia c’è bisogno di una classe dirigente giovane, e che abbia girato il mondo. La generazione sessantottina è riuscita a scalzare la generazione precedente abbastanza in fretta -sulla base di motivazioni più o meno politiche-, ma adesso è ben attenta a rimanere attaccata alle poltrone del comando. Come dice qualche comico, è ora che basta.

Terza ragione: è una donna, e questo dà una prospettiva politica diversa. Perché il Brasile, la Gran Bretagna e la Germania possono avere un premier donna e noi no? I tempi sono maturi.

Quarta ragione: anche se dal punto di vista accademico non è una superstar come Esther Duflo, mi sembra che la Tinagli abbia un’ampiezza di prospettive ed un’ottima capacità di farsi capire e di capire le complessità del reale. Queste qualità sono per un politico certamente più rilevanti rispetto alla genialità nell’identificare rapporti causali nell’economia.

Quinta ragione, prettamente politico-strategica. Se Matteo Renzi vincesse elezioni primarie future contro Bersani, il candidato del centro-destra (con o senza trattino) dovrebbe essere altrettanto giovane.

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