Una voce poco fa mi ha detto che è quasi tutto pronto per l’apertura degli uffici della Banca popolare di Vicenza a Mosca. Gli uffici internazionali del piccolo istituto presieduto da Gianni Zonin passeranno dunque da cinque a sei. A pochi mesi dall’inaugurazione degli uffici di New York, che peraltro si affacciano sulla prestigiosissima Madison Avenue, stavolta tocca alla Russia. L’idea, come spiegano alcune fonti interne alla piccola popolare, sarebbe quella di accompagnare, grazie a personale qualificato assunto in loco, come già sta avvenendo a New York, gli imprenditori del Nordest che vogliono esportare e non sanno come farlo. «Vogliamo fare come l’Ice», è il ragionamento, visto che l’Istituto per il commercio estero non è proprio il massimo dell’efficienza.
Dopo la Grande Mela, dunque, si punta a conquistare il Cremlino. D’altronde lo ha detto proprio oggi il ministro Passera, i rapporti tra Italia e Russia hanno raggiunto 46 miliardi di dollari di interscambi nel 2011 e mostrano «una costante evoluzione nella direzione di rapporti sempre più stretti fra le due economie». In Europa l’Italia è seconda soltanto alla Germania. Zonin lo sa, e l’ambizione non gli manca. Per questo vuole esserci a tutti i costi.