La scorsa settimana l’Agenzia del Demanio ha rilasciato il vademecum “Politiche e strumenti per la valorizzazione economica e sociale del territorio attraverso il miglior utilizzo degli immobili pubblici”. Il documento è molto tecnico e contiene tutta la normativa che regolamenta la gestione degli immobili pubblici, a partire dalle più recenti introduzioni legislative che prevedono, fra le altre cose, la costituzione di veicoli finanziari e societari, per incrementarne il valore.
I destinatari sono essenzialmente gli amministratori pubblici e i professionisti privati che si occupano della gestione di immobili pubblici, e questo mi fa pensare all’iniziativa, raccontata da Simone Canettieri, sull’attività formativa dei consiglieri del Movimento 5 Stelle di Parma, e al vecchio adagio che diceva che nella vita c’è sempre da imparare. Sopratutto se siamo in Italia, e ci ritroviamo con un legislatore attivo a complicare ogni situazione.
La prima parte del vademecum tratta essenzialmente, in un’ottica legislativa e di forma, di Società di Gestione del Risparmio e di fondi di investimento immobiliari. Indubbiamente utile base di partenza, meglio una sorta di glossario tecnico, anche se mi fa sorridere il titolo della parte in questione, sul documento, “Nuovi veicoli Finanziari e Societari per incrementare il valore economico e Sociale dei Patrimoni immobiliari Pubblici”: ma come la PA parla di “nuovi veicoli” quando i fondi di investimento immobiliari, previsti e in parte già utilizzati da enti pubblici, hanno almeno 10 anni? Meglio tardi, che mai.
La seconda parte vuole invece spiegare con un maggior grado di dettaglio i “Programmi unitari di valorizzazione del territorio” (P.u.va.t.) e l’attenzione che devono porre gli amministratori pubblici sulla scelta tra la valorizzazione futura e alienazione immediata.
Si parla poi di federalismo demaniale e del “famigerato” art.58 del decreto legge 25 giugno 2008, n.° 112 relativo alle politiche di alienazione e valorizzazione degli enti locali.
Il vademecum si conclude infine con una serie di letture a completare il tutto di ULI – Urban Land Institute, ANCI, ANCE, Assoimmobiliare e Cassa Depositi e Prestiti.
Non voglio qui ora anticiparvi di più delle 114 pagine del documento, ma auguro una buona lettura.
Il giudizio generale è però positivo, in quanto il documento è indubbiamente completo e dettagliato, ma allo stesso tempo è talmente articolato e con continui richiami e controrichiami legislativi che l’impressione finale che se ne trae è di avere a che fare, ancora una volta, con documento partorito da un U.C.A.S..