È partito pochi giorni fa a Yeosu in Corea del Sud l’Expo 2012, che fra tre anni sbarcherà a Milano. Premessa d’obbligo: Milano non è Yeosu. Il capoluogo lombardo gode già di una certa fama e di un importante flusso di turisti, mentre la città coreana è poco conosciuta anche in Asia. Yeosu però ha alle spalle una nazione in forte crescita e può contare sulla vicinanza degli innumerevoli imprenditori cinesi, dei nuovi ricchi del sud-est asiatico e dei business men giapponesi. Una posizione strategica simile a quella di Milano per l’Europa in un certo senso. E dato che Milano ospiterà l’Expo proprio dopo Yeosu, è d’obbligo vedere come sta andando l’evento in Corea del Sud. Ebbene, per la sorpresa di pochi, i biglietti non si vendono. La gente non ci va.
Finora è stato staccato solo il 10 per cento dei biglietti previsti. E già si comincia a parlare di perdite peggiori di quelle di Shangai. Che queste esposizioni mondiali siano ormai anacronistiche è già stato detto e ripetuto: “Pensare che la gente venga a Milano per assaggiare cibi coltivati in un Paese piuttosto che in un altro è un’idea che solo quattro intellettuali milanesi possono avere, perché in questo momento, ripeto, all’estero non interessa a nessuno. Poteva avere un senso nel 1800 quando non esisteva internet e la gente per scoprire le novità aveva bisogno di visitare gli Expo. Ma oggi nell’era del web gli Expo non servono a niente” ha detto saggiamente Roberto Perotti in questa intervista.
Il tema dell’Expo milanese sarà “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” lo sapevate? Perchè i visitatori dovrebbero accorrere alle conferenze su OGM e irrigazione? Siamo sicuri che le stanza degli alberghi si riempiranno per sei mesi una volta finito l’afflusso degli addetti ai lavori? Yeosu è già in piena crisi, nonostante possa contare su un enorme acquario costruito per attrarre i curiosi, del quale però già si ignora l’utilizzo futuro. I visitatori raccontano di prezzi delle camere gonfiati senza ritegno e dell’assenza di taxi: due problemi che potrebbero affliggere anche l’expo milanese. Sembra logico pensare che la gente avrebbe più piacere ad assistere a rassegne artistiche e di cultura. Proprio come quelle che stava cominciando a organizzare Macao.
Niente da fare, sgombrato.
In sintesi: soldi che verranno spesi per l’Expo di Milano (salvo aggiunte): 3 miliardi di euro. Soldi spesi dal governo di Seoul per finanziare Yeosu: 7 miliardi. Visitatori nel primo weekend di inaugurazione: 59mila. Un’inezia. Forse Macao ne ha avuti di più nelle settimane in cui è stato aperto, con un budget di zero euro.
Milano imparerà?
15 Maggio 2012