Nelle prossime settimane, specie dopo i ballotaggi, la politica si dividerà sulle analisi dei dati elettorali e sulle cose da fare per fermare l’antipolitica o meglio la politica fatta in modo diverso come ci spiega, secondo me giustamente, Massimiliano Gallo su Linkiesta. La situazione per i partiti tradizionali è oggettivamente complessa. Vedremo.
Quello che dall’esterno sembra, forse ingenuamente, è che questo Governo abbia invece davanti due o tre mesi di tempo, complice la situazione europea da decifrare, in cui nessuno tra Alfano Bersani e Casini (e forse Bossi e Di Pietro stessi) è razionalmente interessato – fuor di propaganda e per motivi diversi – a strappare per far cadere il Governo. A far cadere Monti rischiano di fare, per i propri interessi, una toppa peggio del buco.
Speriamo che Monti chieda a Bondi, Amato e Giavazzi di accelerare sulla spending review, sulla revisione dei costi della politica (e dei sindacati), sui sussidi alle imprese (tra cui mettiamo anche quelli alla RAI). Sembra esserci una finestra di opportunità per fare delle riforme vere perchè per due o tre mesi il vento sembra favorevole al Governo. Coraggio.
twitter: @actavecchio