Il marchese del GrilloPerchè Eugenio Scalfari potrebbe essere il vero anti-Grillo

La proposta è di quelle che fa girare la testa, il promotore pure. E’ una vecchia volpe della politica Scalfari; uno che già alla fine degli anni ’60 se la sguazzava nell’Aula di Montecitorio, elet...

La proposta è di quelle che fa girare la testa, il promotore pure. E’ una vecchia volpe della politica Scalfari; uno che già alla fine degli anni ’60 se la sguazzava nell’Aula di Montecitorio, eletto tra le file del PSI per poi votarsi al sacro fuoco del giornalismo. Penna finissima, i suoi editoriali della domenica sono un personalissimo toccasana per cominciare la giornata col piede giusto. Non stupisce la tempistica, il giorno prima dei ballottaggi della elezioni amministrative più decisive degli ultimi anni. Uno scenario politico squassato, una classe dirigente rinchiusa nella propria torre d’avorio e il paese che se ne va per i fatti suoi. Grillo e la riscossa civica a rappresentare la via di fuga. Una riscossa che Scalfari vorrebbe riproporre a sinistra, battezzando un listone civico nazionale di cui tanto si è bisbigliato negli anni passati. Promotori non troppo nascosti, le migliori firme dell’intellettualità anti Berlusconiana; quelli stessi che lo scorso anno sono convogliati al Palasharp di Milano per celebrare la fine da basso impero della Seconda Repubblica. Roberto Saviano, Gustavo Zagrebelsky ma anche Umberto Eco e Concita De Gregorio. Un mix intellettuale all’apparenza formidabile: decisamente pop nell’approccio, finissimo nei ragionamenti.

Poco male se dovesse spopolare nell’universo progressista; meglio ancora nel caso in cui succhiasse voti alla carcassa di un Pd ormai cotto, i veti sono arrivati puntuali come un orologio svizzero. Il problema sorgerebbe se Pd e lista Scalfari dovessero marciare compatte, una questione di logica più che altro: i dirigenti vecchi e imbolsiti si farebbero commissariare dalle migliori forze intellettuali del Paese ammettendo di fatto il loro stesso cappotto.
Va riconosciuto a Scalfari di essere stato l’unico, per ora, ad aver letto l’imminenza di un passaggio politico cruciale, il resto della sinistra a gongolare per un successo elettorale senza guadagnare un singolo voto. L’unico a comprendere che il nuovo corso della politica deve ripartire dalla voglia dei cittadini di mettersi in gioco. Solo un’avvertenza: che questo listone non diventi l’occasione per formare un ennesimo partito verticale. A questo punto Scalfari potrebbe diventare il vero anti-Grillo.

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